Europa e Usa, aria di divorzio sulla guerra

L'"Atlantic": dopo il voto del 2024 Washington toglierà il supporto a Zelensky

Europa e Usa, aria di divorzio sulla guerra
00:00 00:00

Le elezioni presidenziali americane del prossimo anno rischiano di portare Europa e Stati Uniti ad allontanarsi come mai è avvenuto negli ultimi decenni, e questo a causa dell'Ucraina. A ricostruire lo scenario che potrebbe presentarsi nel 2025 è The Atlantic, secondo cui la causa della «separazione consensuale» sarebbe la profonda differenza di prospettiva tra l'ala populista del partito repubblicano guidata da Donald Trump, ma che ora costituisce la maggioranza del Grand Old Party e le preoccupazioni esistenziali di sicurezza di gran parte dell'Europa. Tanto che la rivista paventa addirittura il timore di un «crollo» della Nato.

«Quando la fazione dominante all'interno di uno dei due principali partiti politici Usa non riesce a vedere l'utilità di aiutare un paese orientato alla democrazia a combattere gli invasori russi - si legge - ciò suggerisce che il centro dello spettro politico si è spostato in un modo che renderà gli Stati Uniti un alleato meno affidabile dell'Europa». Le ultime settimane hanno rivelato che la visione filo-russa e anti-Nato di Trump non è solo un breve intermezzo nella politica Gop. Durante il dibattito tra i candidati alle primarie repubblicane, infatti, il governatore della Florida Ron DeSantis e l'imprenditore Vivek Ramaswamy i più intenzionati a fare appello alla nuova base trumpista del partito si sono espressi entrambi contro ulteriori aiuti all'Ucraina. Mentre la Heritage Foundation, importante think tank conservatore, se prima dell'invasione russa aveva pubblicato un appello affinché l'Ucraina fosse accettata nell'Alleanza Atlantica, più recentemente ha chiesto di sospendere gli aiuti a Kiev finché l'amministrazione Usa non avrà prodotto un piano per porre fine alla guerra. «Anche se Joe Biden venisse rieletto - scrive ancora The Atlantic - il controllo repubblicano della Camera, del Senato o di entrambi potrebbe indebolire sostanzialmente il sostegno degli Usa a Kiev. E se Trump o uno dei suoi «imitatori» vincesse nel novembre 2024, l'Europa potrebbe trovarsi di fronte a una nuova amministrazione che porrà fine a ogni aiuto. Una mossa che renderebbe gli stessi Usa un ostacolo ad un'Europa libera e stabile a lungo termine, dividerebbe l'Alleanza, e gli stati del Vecchio Continente non si sono preparati a questa possibilità».

I leader dell'Ue potrebbero doversi preparare alla prospettiva di avere sulle spalle la maggior parte del carico per aiutare Kiev a vincere la guerra, e non è un compito da poco. «L'Europa dovrebbe espandere le proprie capacità produttive sia per le munizioni e altre necessità militari, sia per i sistemi più avanzati, come i missili a lungo raggio, che dovrebbe fornire da sola», si legge. Secondo il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, tuttavia, il suo paese continuerà a ricevere l'assistenza necessaria. «Talvolta si ritiene che le elezioni in una o più nazioni del campo filo-ucraino (compresi gli Usa) modificheranno il sostegno o lo interromperanno del tutto. Certamente non è questo il caso», scrive su X. «Per interrompere il sostegno all'Ucraina - continua - qualsiasi candidato politico dovrebbe uscire allo scoperto e dire direttamente: Abbiamo paura della Russia, vi abbiamo sempre mentito sul fatto che valori fondamentali come la libertà e la democrazia valgono la pena di essere difesi, vogliamo che nel mondo arrivino il caos, le guerre, il terrorismo, l'illegalità, vogliamo che gli ucraini che stanno difendendo le loro famiglie e le loro case perdano, vogliamo che viviate in un mondo dove non ci sono regole e diritto internazionale».

«Naturalmente questo è impossibile e nessuno accetterà la cessione della democrazia a un paese che ha già perso (la Russia)», sottolinea Podolyak, convinto che Kiev continuerà ad essere sostenuta «sino a un finale equo di questa guerra».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica