“Non voglio più avere a che fare con il M5S”. Tra gli ex pentastellati, gli unici a non aver commentato il video di Beppe Grillo, prevale la delusione verso un partito al quale avevano dedicato buona parte della loro vita.
“Ho un tale rigetto verso tutto ciò che riguarda il M5S che non voglio parlare né della politica del Movimento né tanto meno delle faccende personali di Grillo”, dice a ilGiornale.it un parlamentare che ha abbandonato il gruppo pentastellato dopo la nascita del governo Draghi. Con una certa riluttanza e, rigorosamente a taccuini chiusi, però alla fine si sfoga: “Sono veramente rimasto schifato e umiliato non tanto dalle parole di Grillo per il quale ormai non avevo più alcuna stima, ma come questo non abbia innescato una capacità d'analisi diversa, più politica-culturale che sul fatto giuridico”. Dello stesso tenore sono le parole del deputato Alvise Maniero, membro della componente del misto Alternativa c'è: “Posso solo dire che ho elaborato il lutto per il M5S, in cui non han fallito le giustissime idee che lo animavano, ma han fallito le persone che lo hanno usato per altro. Per questo non mi interessa commentare quanto dice Grillo, i progetti di Conte o di altri: giudico i fatti”. Altrettanto duro è il commento di Gianluigi Paragone, fondatore di Italexit: “Grillo è l'ultimo che poteva fare quel video che praticamente presenta tutto il suo repertorio degli ultimi anni. Si tratta di un video assolutamente lunare e, ovviamente, grave”. La senatrice Paolo Nugnes, oggi senatrice di Liberi e Uguali, attacca: “Un soggetto politico potente come Grillo non dovrebbe mai intervenire su fatti all'attenzione della magistratura. Sono ingerenze gravi e intollerabili per un uomo di un partito che è al governo. Al di là del caso giudiziario, le sue affermazioni sulle donne sono state gravi e inqualificabili”. Il deputato Andrea Colletti, portavoce di Alternativa c'è, non ha dubbi: “Io, da avvocato, glielo avrei fortemente sconsigliato di farlo, almeno in questa sede. È un video che esprime una debolezza, però sono convinto che queste vicende debbano rimanere private piuttosto che messe nel pubblico ludibrio”. L'unico che, forse, si mostra più comprensivo è il deputato Pino Cabras: “Ho visto il video come un'interferenza inutile nell'azione giudiziaria. Grillo ha sbagliato, ma capisco sia stato colpito nella carne e non ha reagito in modo non adatto alla circostanza. Non so dare un giudizio dal punto di vista politico, è solo una vicenda molto dolorosa per tutte le persone coinvolte”.
In questi giorni, però, il Movimento è alle prese anche con una riorganizzazione che stenta a decollare e il nuovo leader politico designato, Giuseppe Conte, dovrà anche affrontare la rottura con Davide Casaleggio. “È un po' difficile che da un Movimento che è diventato un ectoplasma possa nascere qualcosa che abbia un senso politico”, sintetizza Paragone. Secondo Colletti, invece, il M5S è pervaso da “un caos generalizzato” che “esiste da vari mesi e non dipende dalla mancanza di leadership, ma da una mancanza di un'idea propulsiva che porta ad avere anche un'idea di Paese”. L'ex deputato grillino, infine, pone l'accento su un'anomalia inedita per la politica italiana: “Forse è la prima che un partito politico che tutt'ora rappresenta in Parlamento un terzo degli elettori, consegna la leadership a una persona che non è nemmeno tesserata a quel partito. Credo sia la prima volta nella storia dei partiti italiani”. Il suo collega Cabras, invece, nutre forti dubbi propri sulle capacità dell'ex premier di guidare il nuovo M5S: “Conte non è un leader politico, è un eccellente mediatore tra partiti diversi in un contesto di governi di coalizione. Non tutti sono tagliati a fare il leader politico perché essere un leader significa essere un condottiero che indica una visione e un programma politico per il futuro”. La senatrice Nugnes, invece, si augura che Conte possa 'normalizzare' il Movimento “perché l'instabilità del M5S anche per il Paese” e collocarlo definitivamente nel campo del centrosinistra.
“Avrò, forse, interpretato male io quando urlavamo “Berlinguer, Berlinguer” con Franca Rame e Dario Fo e dicevamo che nessuno deve rimanere indietro. Mi sembrava che quelle fossero istanze di sinistra”, chiosa l'ex grillina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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