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"Fa confusione con le date". "Ricostruzione imprecisa"

Le rivelazioni di Giuliano Amato sul caso Ustica non solo indicherebbero nell'aeronautica francese un probabile colpevole ma finiscono per mettere sotto una nuova luce il ruolo di Bettino Craxi nei primi anni Ottanta

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Le rivelazioni di Giuliano Amato sul caso Ustica non solo indicherebbero nell'aeronautica francese un probabile colpevole ma finiscono per mettere sotto una nuova luce il ruolo di Bettino Craxi nei primi anni Ottanta. Tanto che tra le prime reazioni all'intervista c'è quella di una fedelissima del leader socialista, Margherita Boniver, che considera le parole del Dottor Sottile «scandalose» e «offensive».

Immediate anche le repliche e puntualizzazioni dei figli del leader socialista morto ad Hammamet nel gennaio del 2000.

Il primo ad approfittare della ribalta dei social per rispondere ad Amato è Bobo Craxi. «È già scritto anche sui libri di Storia che mio padre avvertì Gheddafi che lo avrebbero bombardato. Ma nel 1986». Il tweet fa riferimento al passaggio in cui Amato insinua il dubbio che Craxi possa aver avvertito già nell'80 Gheddafi. Senza per altro spiegare come poteva essere a conoscenza delle intenzioni di chi avrebbe poi fatto partire l'operazione che portò alla morte di 81 persone in viaggio su un volo di linea tra Bologna e Palermo. «Soffiata» che sarebbe risultata un palese atto di tradimento nei confronti della Nato. «A parte quello strafalcione storico - continua il figlio di Craxi -; la tesi francese è sempre stata presente, mai provata del tutto e mai smentita. Messa così tira in ballo mio padre facendo vistosa confusione di date. Nell'80 era letteralmente impossibile che fosse a conoscenza di operazioni alleate», ricordando poi che la Commissione d'inchiesta parlamentare sul caso Ustica fu istituita proprio dal governo guidato dal padre.

«Quella di Giuliano Amato su Ustica è una ricostruzione che colpisce in primo luogo per le imprecisioni storiche che contiene - commenta Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia -. È risaputo, infatti, che il presidente del Consiglio Bettino Craxi fece avvisare Gheddafi del bombardamento che si preparava sul suo quartier generale di Tripoli nel 1986. Amato, invece, oggi ci rivela che lo stesso Craxi fu artefice di una eguale soffiata al leader libico nel 1980, mettendola in relazione con il disastro del Dc9 dell'Itavia, senza alcun elemento a sostegno di questa nuova tesi, trincerandosi dietro un avrei saputo più tardi, ma senza averne prova.

Da sottosegretario alla presidenza del Consiglio, condivise tutti gli atti dell'esecutivo a guida socialista, a cominciare dalle scelte di politica internazionale che resero grande l'Italia, messe in campo da un presidente del Consiglio che oggi ritiene trasgressivo».

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