
Dunque avevamo ragione noi. Non è vero che i Paesi europei non possono chiudere le proprie frontiere per difendersi dall'invasione di immigrati clandestini e senza titolo. Ieri gli Stati membri hanno infatti dato mandato alla Commissione di attivare l'articolo 26 del trattato di Schengen che prevede appunto la libertà di ripristinare, per due anni, i controlli alle frontiere. È un po' come chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati, ma è comunque un passo politico, ancor prima che pratico, per tentare di ripristinare un po' di ordine e legalità in un'Europa finita fuori controllo. Chi, come Renzi - e Alfano -, è contrario e sostiene che questa è la sconfitta dell'unità europea, sbaglia, e di grosso.
Semmai è la sconfitta di quest'Europa, tutta banche e niente valori, che, dopo aver messo in crisi la sua economia, stava per minare anche la coesione sociale in nome di un solidarismo astratto e inapplicabile come ben dimostrano le cronache quotidiane.Schengen, nome della cittadina lussemburghese tra Francia e Germania dove venne firmato il trattato sulla libera circolazione delle persone tra gli Stati, era stato pensato alla metà degli anni Ottanta, quando la grande migrazione dal Sud del mondo non era neppure immaginabile. E anche nel '95, quando entrò in vigore, si pensava che il nascente fenomeno detto dei vu' cumprà fosse poco più di un fatto di costume.
A parte i comandamenti, che proprio per questo non vengono sempre rispettati, nessuna legge, trattato o costituzione è scolpita nella pietra, altrimenti non si capisce perché siamo qui a discutere dei matrimoni tra omosessuali. Ad emergenza si risponde con emergenza. Terrorismo rosso e mafia sono stati sconfitti o combattuti sospendendo dei diritti (l'introduzione del carcere duro che viola alcuni diritti umani) o introducendone di nuovi e discutibili, come ampi sconti di pena e la protezione per assassini che avessero collaborato con la giustizia, i famosi (e pericolosi) pentiti.
Del resto, dov'è lo scandalo? La libera circolazione è stata sì una comodità per chi si sposta per lavoro o turismo all'interno dell'Europa, ma, diciamocelo, è stata anche una foglia di fico per coprire una finta unità tra Stati che non hanno mai voluto e saputo unificare leggi penali e fiscali, polizie ed eserciti, che anche oggi si guardano con sospetto pronti alla prima occasione a farsi agguati e tranelli. E, di fronte ai pericoli di un'immigrazione senza regole, non sarà certo una richiesta di passaporto a toglierci il sonno.