Elezioni Regionali 2020

Il "facilitatore" Toninelli fa un altro flop

Ha coordinato la campagna elettorale sbagliando i nomi dei candidati

Il "facilitatore" Toninelli fa un altro flop

Roma - L'esordio del facilitatore Toninelli è da incubo: M5s fuori del Consiglio regionale in Calabria e percentuali irrilevanti (3,48 %) in Emilia Romagna. Ma l'ex ministro è felice come una Pasqua: «Questa è la strada giusta, è la nostra strada, anche se non porta voti nell'immediato. In alto i cuori!». Mai scelta fu più appropriata, per condurre nel giro dei sei mesi il Movimento verso l'estinzione.

Tanto che da ieri mattina nelle chat grilline Toninelli pare sia stato già ribattezzato il facilitatore delle sconfitte elettorali. La doppia sfida in Emilia-Romagna e Calabria è stato il primo banco di prova per l'ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, scelto a dicembre come facilitatore per le campagne elettorali nel team del futuro. Il Toninelli politico rischia di far più danni del Toninelli ministro. Nell'idea dell'ex capo dei Cinque stelle Luigi Di Maio, il senatore grillino doveva risvegliare l'orgoglio pentastellato nelle battaglie locali. Scommessa persa: Toninelli è un disastro.

C'è già chi vuole un passo indietro dell'ex ministro, dopo la doppia disfatta. Ma Toninelli non prende in considerazione l'ipotesi delle dimissioni: «Continueremo a lavorare per dare un futuro migliore ai cittadini in difficoltà, per costruire un Paese più equo, sia in termini economici che di diritti». La missione suicida va avanti. Toninelli ha un solo l'obiettivo in testa: l'estinzione elettorale del Movimento. La sconfitta assume le dimensioni di una catastrofe in Calabria dove il numero dei voti del M5s è inferiore ai percettori del reddito di cittadinanza. Il Pd difende il re delle gaffe: elezione dopo elezione i dem rubano voti ai Cinque stelle.

L'inadeguatezza di Toninelli era già venuta fuori durante la campagna elettorale: nella tappa in Emilia Romagna il senatore grillino aveva confuso il nome del candidato grillino (Simone Benini) alla presidenza. C'è chi nel M5s ha il terrore che la campagna elettorale alle regionali in primavera (Campania, Liguria, Puglia, Toscana, Marche) sia coordinata dal facilitatore Toninelli. Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, chiede un cambio di rotta (e di facilitatore) in vista dei prossimi appuntamenti elettorali: «La nostra proposta doveva essere meglio articolata. Io ho insistito sulla prudenza e sulla tempistica. Si è deciso altrimenti. Ora ci sono nuove amministrative sempre qui in Calabria: penso che il Movimento debba imparare dalle esperienze negative vissute. Quando si impara si cresce». Per Morra la strategia va cambiata subito: «Agli Stati Generali sottoporrò di nuovo un documento che indicava un percorso, già visionato ed emendato: e in vista delle prossime amministrative dobbiamo arrivare, sei mesi prima della scadenza consiliare della legislatura, con un piano per far conoscere le nostre proposte». Toninelli resiste.

Ha un sogno nel cuore: passare alla storia come il becchino del Movimento.

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