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Faida tra i giallorossi sulla "monnezza" a Roma. I M5s: "Rifiuti in strada per far perdere Raggi"

L'assessore accusa i dem. Ma ci sono pure gli attriti tra Lombardi e il sindaco

Faida tra i giallorossi sulla "monnezza" a Roma. I M5s: "Rifiuti in strada per far perdere Raggi"

La faida Pd Cinquestelle sui rifiuti di Roma tiene banco in questo inizio di campagna elettorale per le amministrative. Sono oramai cinque anni che a fasi alterne dal centro alla periferia troneggiano in città cumuli di immondizia, sia attorno alle aree di raccolta che altrove. E se fino allo scorso anno invece di mettere mano a un progetto risolutivo Campidoglio e Regione Lazio si rimpallavano le responsabilità tra incapacità e pochezza di vedute oggi c'è dell'altro: «Hanno paura che Virginia Raggi vinca di nuovo. E per questo stanno volutamente lasciando i rifiuti in strada, tenendo in ostaggio Roma e i suoi cittadini. Dopo gli arresti della ex dirigente regionale del ciclo dei rifiuti, il sistema regionale, già precario, è andato in crisi e a pagarne le spese sono la Capitale ed i suoi cittadini». Sono le parole del post su Facebook scritte dall'assessora capitolina ai Rifiuti Katia Ziantoni.

Già i cittadini non possono più soprassedere a ridosso delle amministrative, la pazienza ha il fiato corto. Senza togliere nulla al fatto che la sindaca Virginia Raggi dimentica che i suoi compagni pentastellati governano la Regione assieme al Partito democratico. Però la lettura dell'attacco a Nicola Zingaretti sul dossier spazzatura potrebbe funzionare anche come regolamento di conti con i due assessori cinquestelle, Valentina Corrado Roberta Lombardi. Quest'ultima grazie alla delega alla Transizione ecologica, dovrebbe adoperarsi per mettere in campo progetti anche in ambito di riciclo e smaltimento. Certo è che tra la Lombardi e la Raggi non è mai corso buon sangue motivo per cui, la prima cittadina, potrebbe non ricevere grande aiuto dalla neo assessora regionale così come è già accaduto in questi cinque anni passati davanti a controversie e difficoltà. Al momento la sindaca per cercare di tamponare la situazione oramai sfuggita di mano, e in qualità di capo della Città Metropolitana di Roma, ha chiesto di predisporre un'ordinanza urgente per imporre la riapertura della discarica di Albano Laziale dove conferire un potenziale di 200 mila tonnellate di rifiuti. Nuova richiesta, nuova faida però. Già, il sindaco dem di Albano laziale Massimiliano Borelli non è disposto a sottostare alle velleità della Raggi. Ma anche qui la Ziantoni prende le parti della Raggi: «Già nel tavolo tecnico avevamo fatto presente al Prefetto che la ridotta capacità di trattamento degli impianti è legata all'assenza di sbocchi nelle discariche laziali. Le ipotesi di Roccasecca e Albano, infatti erano già al vaglio degli enti convocati presso il ministero della Transizione ecologica. La stessa discarica di Civitavecchia esaurirà le volumetrie ad agosto. Così un piano regionale basato sullo smaltimento in discarica rimane con un solo impianto in tutta la Regione, quello di Viterbo».

Nessun intento invece per un piano di trasformazione dei rifiuti in energia come accade in tantissimi stati europei.

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