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La faida Segre-Seymandi ora si sposta in banca. "Prelevati 700mila euro"

La coppia in tribunale: la somma ritirata a marzo dal conto comune. Lei: "Ero autorizzata"

La faida Segre-Seymandi ora si sposta in banca. "Prelevati 700mila euro"

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La faida Segre-Seymandi ora si sposta in banca. "Prelevati 700mila euro"

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Dal palco luccicante di una festa, alla fredda aula di tribunale, il passo è stato breve. Giusto il tempo di fare due conti in banca e controllare la cassetta di sicurezza.

Il caso del finanziere Massimo Segre e l'imprenditrice con il pallino per la politica Cristina Seymandi entra nel vivo con le prime schermaglie legali, dopo il video, diventato virare in pochi minuti, dell'addio di lui per un presunto tradimento di lei, durante una festa nella casa in collina a Torino, che avrebbe dovuto suggellare il loro amore con una proposta di matrimonio.

La prossima settimana i due ex fidanzati si troveranno uno di fronte all'altro, per la prima volta dopo il loro rocambolesco addio, per discutere di denaro, questione assai più concreta di quella di un presunto amante. Segre accusa Seymandi di aver sottratto 700mila euro (ma il trasferimento di denaro risalirebbe al marzo 2023, cioè prima del caos). Seymandi accusa Segre di aver fatto sparire un anello con zaffiro, pegno del loro fidanzamento. Ed è vero che quell'anello era della madre di lui ma anche quando un amore finisce, le regalie non andrebbero restituire, a meno che, come in questo caso, non siano il simbolo di una promessa matrimoniale mancata. Come tutte le coppie che progettano un futuro insieme, Segre e Seymandi avevano un conto bancario in comune ed è proprio da qui che parte il contendere tra i due. Perché giusto una ventina di giorni prima della festa con addio a sorpresa, lei avrebbe prelevato 700mila euro e li avrebbe girati su un conto personale. Il tutto senza dire nulla a lui. Segre, commercialista e banchiere tra i più noti della città, se ne sarebbe accorto subito e per questo avrebbe inoltrato un'istanza a Palazzo di Giustizia. Immediatamente il conto è stato chiuso e ogni movimento di denaro bloccato: in termini tecnici il provvedimento si definisce «Sequestro inaudita altera parte». Un termine giuridico che prevede un blocco urgente con congelamento dei beni. I dettagli del provvedimento saranno discussi tra qualche giorno in aula, davanti al giudice Gabriella Ratti. Ma intanto Seymandi sostiene che il prelievo «sia stato autorizzato da Segre».

Fin dal giorno dopo la festa a bordo piscina, che ha reso un fatto privato di dominio pubblico, i legali della coppia stanno trattando per trovare un accordo e porre così fine a questa disputa che ormai pare una telenovela. Che per modi, tempi e dichiarazioni, ha catturato ancora più attenzioni del caso Totti-Blasi ed il loro contendersi Rolex e borse firmate.

Lo scontro tra i due mancati sposi torinesi su regali, vacanze e denaro, è iniziato prima della convocazione ufficiale in tribunale, con l'affascinante Cristina che ricordava - sempre a favore di taccuini e telecamere - come l'anello di fidanzamento «di cui lui non perde occasione di sottolineare il valore materiale e al quale io ero affezionatissima, come una delle cose più care, è misteriosamente sparito da casa nostra, molto prima della festa». Mentre Seymandi sta valutando un'azione legale per «femminicidio mediatico», le questioni più importanti restano quelle economiche. Complesse, intricate e non facili da gestire, in un rapporto di coppia dove i sentimenti si sono amalgamati con la complicità imprenditoriale e il potere. Molte sono le società dove il numero uno Segre ha come braccio operativo Seymandi. Durante la sua dichiarazione che tutti si aspettavano fosse d'amore ed invece è stata di pesanti accuse, il finanziere aveva aperto uno spiraglio su una possibile continuità nella collaborazione imprenditoriale con la sua Cristina. Ma lì era una festa, poi sono arrivati i conti con la realtà.

E con le banche.

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