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Farine di insetti al supermarket. Ma su scaffali differenziati

Quattro decreti per fissare le regole. Il ministro Lollobrigida: "Dare informazioni chiare alle persone"

Farine di insetti al supermarket. Ma su scaffali differenziati

Un pezzo di cultura italiana che va difeso senza remore. Non è soltanto una questione identitaria: distinguere di netto la dieta mediterranea dai prodotti contenenti farina d'insetti e simili può avere, e di sicuro ha, una ragione alimentare. Sono quattro i decreti predisposti da Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, in sintonia con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e con il ministro della Salute Orazio Schillaci. Etichette, in sintesi, per circoscrivere gli alimenti che presentano larva di Tenebrio molitor (larva gialla della farina, larva di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore, Acheta domesticus (grillo domestico) e Locusta migratoria. E divisione fisica tra gli scaffali. Sì, perché l'Ue ha ormai sdoganato l'entomofagia, almeno in parte, con l'autorizzazione che risale al giugno di due anni fa. E l'Italia del governo Meloni ha scelto di tutelare se stessa, la propria storia e il proprio patrimonio. Perché anche di questo parliamo. Il premier, intervenendo, ha argomentato che si tratta di far sì che i cittadini possano «scegliere consapevolmente ed essere informati sotto ogni punto di vista».

«Il nostro obiettivo - ha detto Lollobrigida - è dare informazioni chiare e rafforzare la capacità di discernimento delle persone rispetto al tema fondamentale dell'alimentazione». La ratio non riguarda una rivalità: «Non considero gli insetti in concorrenza con i cibi della dieta mediterranea - ha continuato Lollobridiga -, ma ritengo fondamentale evitare che i prodotti del made in Italy siano confusi con queste farine». Il ministro Urso, durante la conferenza stampa che ha certificato la sostanza dei decreti, ha argomentato: «Alla base dei provvedimenti firmati oggi vi è il principio della trasparenza su cui si fonda la capacità di scelta di consumatori, che devono sapere come un prodotto è stato realizzato, da dove proviene e con cosa è fatto, per esser liberi di utilizzarlo o meno». Gli italiani avranno contezza immediata sia del tipo d'insetto utilizzato sia delle possibili allergie. E mentre il Codacons ha annunciato «massima attenzione e vigilanza» sulla farina di grilli, il senatore Luca De Carlo, meloniano, ha rincarato la dose sui quattro decreti predisposti. «Ci troviamo di fronte a un fenomeno che, secondo un'indagine dell'Università di Bergamo - ha fatto presente il presidente della IX Commissione - vede il 70% degli italiani poco propenso a portare gli insetti sulla propria tavola, ma le decisioni arrivate dall'Europa ci impongono non solo di garantire la sicurezza degli italiani, ma anche di tutelare e premiare il lavoro delle start up che in Italia hanno già intrapreso questo percorso». Il tutto «all'insegna del motto del nostro premier Giorgia Meloni». Quello esposto a inizio legislatura: «Non disturbare chi vuole fare, chi vuole produrre ricchezza, chi vuole lavorare».

Insomma sono pochi gli italiani disposti a sperimentare l'entomofagia, ma visto che l'Ue ha voluto imporre queste novità, tanto vale ribadire chi siamo, cosa non mangiamo di solito e l'identità che ci appartiene.

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