Politica

Fedez contro Pillon sul ddl Zan. Pro Vita lo zittisce: "Hai letto il testo?"

Fedez attacca Pillon sul ddl Zan, interviene Pro Vita e Famiglia e il Pd minaccia la Lega: "Abbandonino la strada dei ricatti"

Fedez contro Pillon sul ddl Zan. Pro Vita lo zittisce: "Hai letto il testo?"

Ancora una volta, Fedez ha utilizzato il suo profilo Instagram per buttarsi in politica e attaccare la Lega. Il marito di Chiara Ferragni si è unito alla sua collega Elodie, che poche ore prima si era scagliata contro il senatore Simone Pillon e contro il partito di Matteo Salvini per le critiche mosse al ddl Zan. Parole che hanno fatto scalpore nel mondo social e rumore in quello reale, tanto da innescare la risposta di Pro Vita e Famiglia onlus e da accendere, se mai ce ne fosse stato bisogno, il dibattito politico.

Fedez attacca Pillon

Dopo aver fatto lo spiegone sul ddl Zan, sorvolando sulle criticità messe in evidenza dalla Lega e da Simone Zan, Fedez ha attaccato il senatore: "Il senatore Pillon nelle scorse settimane ha osteggiato l'approvazione di questa legge dando la motivazione che questa legge non va bene perchè darebbe il via libera all'utero in affitto. Il tema è che nel ddl Zan non si parla di uteri in affitto". Quindi, il rapper prosegue: "Il senatore Pillon ci stupisce con una nuova esilarante dichiarazione dicendo che il ddl Zan non è una priorità. Lei ha basato la sua intera carriera politica trattando solo ed esclusivamente questi temi, e oggi si toglie dal dibattito così?".

L'esempio di Leone

A quel punto, Fedez coinvolge suo figlio Leone Lucia Ferragni: "Le dico una cosa da padre signor Pillon. Io ho un figlio di tre anni che gioca con le bambole, e questa cosa non desta alcun tipo di turbamento in me. E non desterebbe turbamento in me nemmeno se un giorno dovesse sentire l'esigenza di truccarsi e mettersi il rossetto, uno smalto o una gonna". Il marito della Ferragni prosegue: "Ha il diritto di esprimersi come meglio crede mio figlio. La cosa che mi destabilizzerebbe un pò è sapere che vive in uno Stato che non tutela il suo sacrosanto diritto di esprimersi in piena libertà, cercando di arginare le dinamiche discriminatorie e violente che molto spesso si verificano in questo Paese. Questo per me è una priorità".

La risposta di Pro Vita e Famiglia a Fedez

A Fedez ha risposto l'associazione Pro Vita e Famiglia onlus per voce del suo vicepresidente Jacopo Coghe: "Solidarietà al senatore Simone Pillon, attaccato vergognosamente da una pletora di 'manichini del mainstream' che guardano la vita 'dall'attico' e usano il Ddl Zan tra un cocktail e un altro mentre il Paese è martoriato da un’emergenza sanitaria e le persone non arrivano a fine mese". Coghe, quindi, riprende il punto dell'esempio di Fedez: "Dici bene caro Fedez, se tuo figlio gioca con le bambole o se volesse mettersi il rossetto, a te non desta e non desterebbe alcun turbamento. Il punto é proprio qui: vogliamo la libertà educativa per i nostri figli, cosa che invece sparirebbe con il Ddl sull'omotransfobia perché a favore delll'indottrinamento gender dei nostri figli a scuola. Prima di parlare leggi il Ddl Zan anche perchè non c'entra nulla la libertà di tuo figlio con quello che é scritto in questa legge!".

Lo scontro politico

Le voci autorevoli sul pubblico social di Elodie e di Fedez hanno acceso il dibattito tra i partiti. La Lega chiede di evitare in questo momento di forte crisi di affrontare temi divisi per mantenere il governo compatto su questioni prioritarie legate all'emergenza sanitaria ed economica. Dall'altra il Partito democratico accusa il partito di Salvini di voler mettere in scacco il governo. Il dem Michele Bordo, quindi, "consiglia" alla Lega "di abbandonare la strada dei ricatti. Il Partito democratico non li accetta. E su questa legge andremo avanti perché purtroppo nel nostro Paese continuano a ripetersi aggressioni legate all'orientamento sessuale di nostri concittadini. È assurdo che l'Italia, al pari di altri Paesi europei, non si doti di strumenti legislativi per combattere questi odiosi crimini di stampo omofobico".

Al Pd si è accodato anche il Movimento 5 Stelle con la senatrice Alessandra Maiorino: "Fuggono, dimostrando pavidità e scarso rispetto delle istituzioni, oltre a sostenere posizioni antistoriche".

Anche la Sinistra italiana ha fatto sentire la sua voce sul tema: "L'ostruzionismo messo in campo dalla Lega denota un 'certo nervosismo' di chi sa che se la partita si comincia a giocare, non può che essere persa".

Commenti