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FI, il Cavaliere spegne le polemiche: "Sereno al 100%"

Silvio Berlusconi ha messo a tacere i malumori dopo le esternazioni del ministro Gelmini, dicendosi tranquillo sul clima in Forza Italia

FI, il Cavaliere spegne le polemiche: "Sereno al 100%"

A margine del prevertice del Ppe, Silvio Berlusconi ha spento ogni polemica in merito alle parole del ministro per gli Affari regionali e le autonomie nel governo, Mariastella Gelmini. "Parliamo di problemi concreti e cose serie. Le dichiarazioni del ministro Gelmini sono contrarie alla realtà", ha detto in maniera ferma il presidente Berlusconi alla prima domanda dei cronisti in merito alle dichiarazioni rese da una delle donne di maggior peso nel partito.

A una seconda domanda, sempre legata a quanto dichiarato dal ministro, il Cavaliere ha ha replicato: "Per esempio, per quanto riguarda i rapporti con i ministri al governo, c'è sempre stata una riunione dei tre ministri con i vertici di Forza Italia ogni settimana. Oggi i giornali parlano di separazione: tutte cose esagerate, non c'è nulla di cui io mi debba preoccupare".

Infine, il presidente Silvio Berlusconi, ha ribadito che in Forza Italia non succede "niente, adesso torno indietro io... Non succede assolutamente niente, nella maniera più assoluta. Sono veramente sereno al 100%. Non so cosa gli è preso a questi qua".

Le parole di Mariastella Gelmini

Nel corso della riunione del gruppo di FI alla Camera per l'elezione del presidente, ruolo ricoperto da Roberto Occhiuto che ora è presidente della Regione Calabria al quale è succeduto Paolo Barelli, Mara Carfagna avrebbe preso parola per esprimere il suo malcontento: "Sono tra le persone, insieme a Renato (Brunetta, ndr) e Mara (Carfagna, ndr), che hanno sottoscritto quella lettera per consentire la votazione. Sarebbe ipocrita non intervenire oggi. Io non credo di dover fare attestato di lealtà a Berlusconi".

Gelmini, stando a quanto riportano le agenzie che riprendono fonti interne, avrebbe proseguito: "Non possiamo nasconderci che c'è una delegazione di governo con tre persone che sono state da sei mesi tolte dai tavoli col presidente (Berlusconi, ndr), con i capigruppo e questo non lo trovo giusto. Noi ministri non ci siamo perché rappresentati come qualcosa di estraneo". Nel periodo in cui il presidente Berlusconi è stato lontano per motivi di salute, ha detto il ministro, "non ha potuto vivere in prima persona la stagione politica, gli eventi, se li è sentiti raccontare dal chiuso di Arcore e da palazzo Grazioli e secondo me, scusate se lo dico, ha avuto una parte della verità, una parte del racconto, non ha avuto una rappresentazione onesta e trasparente di quello che stava succedendo e nemmeno dai suoi collaboratori".

Lo sfogo ha toccato diversi punti: "Gli è stato raccontato che noi che siamo al governo siamo 'draghiani' e non 'berlusconiani', gli è stato raccontato che sulla giustizia non abbiamo fatto in Cdm il nostro dovere, gli è stato detto che ci saremmo venduti e che non siamo più berlusconiani e invece, proprio perché amiamo Fi e non ci rassegniamo al declino che stiamo vivendo o reagiamo adesso o mai più". Mariastella Gelmini avrebbe continuato: "Sono qui da tanti anni e mi sento di essere profondamente berlusconiana, ma l'ultima stagione del berlusconismo non mi rappresenta e non rappresenta neanche Berlusconi". E ancora: "In Forza Italia ci sono sempre stati falchi e colombe, questo francamente non è periodo di falchi, se non vogliamo che Forza Italia si riduca in un cortile per dieci eletti. Ma vogliamo tornare ad avere i voti, la linea politica è quella di Mara Carfagna non di altri".

I commenti dei ministri Azzurri

In mattinata si è tenuto un vertice tra Mara Carfagna, Renato Brunetta e Mariastella Gelmini a palazzo Vidoni. Successivamente sono arrivate anche le dichiarazioni del ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna: "Penso che ieri il ministro Gelmini abbia espresso un disagio diffuso che è profondo, mi trovo in un contesto dove si ragiona in termini di risultati e fatturati, quando una azienda dimezza il proprio fatturato si riunisce il cda e si ragiona sulle sfide altrimenti l'azienda fallisce, forse ci si aspettava questo ma non è accaduto. Far finta che tutto va bene credo che non sia la migliore soluzione per chi vuole bene al proprio partito. Il ministro Gelmini ha avuto il merito e il coraggio di porre con chiarezza questo disagio diffuso e condiviso".

Dello stesso avviso anche Renato Brunetta: "Inutile ignorare quanto accaduto ieri tra persone che ambiscono solo a rilanciare Forza Italia, che ha un'occasione da cogliere ma vive un momento di difficoltà innegabile. Il malcontento c'è, è diffuso, Mariastella Gelmini ne ha dato corretta raffigurazione, e io stesso l'ho ribadito ieri pomeriggio al presidente Berlusconi, presente il coordinatore Tajani. Il malessere è figlio soprattutto della sospensione, causa pandemia, del funzionamento degli organi di partito in cui naturalmente si discute".

Il ministro per la Pubblica amministrazione ha proseguito, fornendo la sua ricetta per placare gli animi: "Occorre riattivarli a ogni latitudine: centrale e periferica, per fare anzitutto una compiuta analisi dell'attuale situazione politica, risultati delle elezioni amministrative compresi, e della linea politica da tenere, anche in vista delle prossime scadenze elettorali, in cui ambiamo a risultati più adeguati a storia e potenzialità di tutti noi. Ben vengano i vertici del centrodestra, ma certo non possono esaurire la vita di partito".

Le reazioni degli esponenti FI

"Al profondo disagio denunciato del ministro Gelmini, rispondo con un mio profondo disagio nell'aver ascoltato quelle parole che sono irreali, ingenerose e non veritiere nei confronti di Forza Italia, e soprattutto del presidente Berlusconi", ha detto Giorgio Mulè. Il sottosegretario di Forza Italia ha proseguito: "Se vogliamo accusare il presidente Berlusconi di qualcosa, è proprio che dà ascolto a tutti e risponde a tutti. La narrazione fatta da Mariastella Gelmini è totalmente falsa e irreale. Ha tradito, evidentemente, una crisi di nervi dovuta alla scelta di un altro capogruppo rispetto a quello da lei indicato, ma il modo e i toni usati non le fanno onore, né per la storia né per l'incarico di governo che oggi ricopre".

Alan Rizzi, sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia e storico esponente azzurro milanese, è stato molto duro: "C'è il sospetto che il documento promosso dai Ministri Gelmini, Carfagna e Brunetta per votare il nuovo Presidente dei deputati di Forza Italia a scrutinio segreto fosse un blitz per spaccare il partito e cambiare gli equilibri all'interno della coalizione del centrodestra". Rizzi ha concluso: "La polemica innescata dal Ministro Gelmini lascia intendere che ci sia dietro un disegno, fortunatamente sventato.

E chiarisce una volta per tutte chi non ha voluto la federazione di centrodestra pensata proprio da Silvio Berlusconi".

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