Milano - «Persone specchiate, oneste, competenti». Dopo l'inchiesta per corruzione negli appalti in Lombardia che una settimana fa ha scosso anche Forza Italia (con gli arresti del consigliere comunale Pietro Tatarella e del regionale Fabio Altitonante, a cui ieri è stata negata la revoca dei domiciliari) Mariastella Gelmini ha riunito ieri all'hotel dei Cavalieri a Milano il direttivo lombardo per eleggere all'unanimità l'onorevole Cristina Rossello commissario a Milano e il senatore Giacomo Caliendo in provincia di Varese. Rossello, milita in Fi solo un anno fa, è avvocato di fama (difese anche Silvio Berlusconi nella causa di divorzio da Veronica Lario), esperta di diritto societario e bancario, Caliendo, 76 anni, come sottolinea Gelmini, «è un ex magistrato e sottosegretario alla Giustizia». Profili di garanzia. La presidente dei deputati ribadisce che Fi «affronta questa inchiesta con la bandiera del garantismo, per noi un indagato non sarà mai un condannato, allo stesso tempo se dovessero essere accertate responsabilità non sui giornali ma nelle aule giudiziarie saremo inflessibili. Chi sbaglia paga». E una reazione istantanea era necessaria in vista del voto del 26 maggio: Abbiamo davanti due settimane cruciali, sono i giorni in cui si ragiona su come e chi votare e noi ci siamo e andiamo avanti a testa alta» insiste Gelmini. Che non accetta «lezioni dai 5 Stelle, essendo a corto di risultati nel governo del Paese provano a sostituirsi alla magistratura e trarre un dividendo di consenso dalle vicende giudiziarie, ma sono giustizialisti a corrente alternata. Quando i provvedimenti hanno colpito loro esponenti i toni sono stati ben diversi. Fi è attenta a garantismo e legalità e con la nomina di due persone specchiate e competenti abbiamo dato il primo segnale». Durante le due ore di vertice c'è chi ha espresso qualche timore per le ripercussioni sulle amministrative lombarde. I colonnelli del partito hanno serrato le fila e lanciato il rush finale della campagna. Silvio Berlusconi dovrebbe chiudere a Torino, a fianco del forzista Alberto Cirio che vuole strappare la Regione Piemonte a Sergio Chiamparino. A Milano potrebbe partecipare alla conferenza stampa finale il 24.
«In settimana avremo un incontro per capire le sue disponibilità» riferisce Gelmini. E sottolinea che «mentre altri si candidano ma torneranno a fare i ministri o i leader», leggi Salvini o Meloni, «Berlusconi si vuole andare a Bruxelles per far contare di più l'Italia in Ue».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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