Fibrillazione in Forza Italia ma rientrano i sei "ribelli"

Polemiche sul no al condono. Intanto Berlusconi mobilita il partito: in piazza contro il governo

Fibrillazione in Forza Italia ma rientrano i sei "ribelli"

Silvio Berlusconi scende a Roma per organizzare la nuova stagione di mobilitazione, pro-Tav e contro la manovra, ma deve fronteggiare e far rientrare in serata la protesta di sei parlamentari campani che, guardando ai loro elettori, si autosospendono dai gruppi di Camera e Senato dopo il «no» al condono per Ischia nel dl Genova.

Sembra che Fi si spacchi, proprio come il M5s con i suoi dissidenti. Domenico De Siano, Vincenzo Carbone, Luigi Cesaro, Antonio Pentangelo, Paolo Russo e Carlo Sarro spiegano che in Senato «inopinatamente» è stato presentato e votato un emendamento sul condono a Ischia, «che va contro la storia di tutte le battaglie condotte da Fi nazionale e dal presidente Berlusconi». L'approvazione avrebbe reso inefficace il condono e i sei vogliono chiarezza. Evidenziano le divisioni tra i grillini e il fatto che sia Lega sia M5s hanno «sdoganato» i condoni. La loro mossa sembra puntare proprio a far esplodere le contraddizioni nella maggioranza.

Dentro Fi, infatti, tutto si ricompone quando la capogruppo Anna Maria Bernini lascia libertà di voto e viene bocciato l'emendamento, presentato dall'azzurra Urania Papatheu e passato nelle commissioni Ambiente e Lavori pubblici, con il sì del 5s Gregorio De Falco e l'astensione della collega Paola Nugnes. In serata i sei annunciano che, «visto che il nostro partito non è una caserma, non è militarizzato», ritirano l'autosospensione.

A Palazzo Grazioli, intanto, Berlusconi pianifica la discesa in piazza del partito, sabato prossimo a Torino a favore della Torino-Lione e poi, tra fine novembre e dicembre, nelle cento provincie d'Italia contro la manovra economica. Un modo per aprire un nuovo dialogo con la società civile e avvicinare Fi ai cittadini. Il leader azzurro riceve a cena a Palazzo Grazioli il neo coordinatore del Piemonte, Paolo Zangrillo, e i parlamentari della regione. Si organizza la manifestazione Pro-Tav sotto il palazzo del consiglio comunale torinese della sindaca Chiara Appendino e le iniziative contro la manovra nella zona. È il primo appuntamento di una serie che, ogni settimana, prevede il confronto del leader con responsabili ed eletti delle regioni. Dopo la manifestazione spontanea e senza sigle di partito del 10 novembre per il sì alla Tav, Fi vuol dimostrare che è dalla parte dei cittadini con un'iniziativa politica. Vuole incalzare l'esecutivo gialloverde e soprattutto l'alleato della Lega. «Sabato - dice Zangrillo - è stata una piazza di tutti, noi vogliamo passare dalla protesta alla proposta. Per questo martedì abbiamo presentato in consiglio regionale un ordine del giorno, approvato da tutti salvo M5s e Leu (anche dalla Lega), perché se sarà confermato il blocco del governo, la Regione Piemonte è pronta a farsi carico della realizzazione dell'opera».

Ma è la manovra la questione che più preoccupa il Cavaliere. Oggi incontrerà i coordinatori regionali, convocati da Sestino Giacomoni, per organizzare la mobilitazione dall'ultima settimana del mese fino a dicembre.

Iniziative sul territorio informeranno i cittadini dei danni delle le misure economiche del governo Conte e delle controproposte azzurre. Un modo per «svegliare» l'Altra Italia che, pur riconoscendosi nel centrodestra, si è allontanata dal voto e dalla politica, disperdendosi nelle liste civiche o tacendo nell'astensione.

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