Roma - Più Fini che Boldrini. Roberto Fico ha un piano preciso: preparare la scalata alla guida del M5S, imitando l'ex leader di An, che da presidente della Camera provò ad affondare, senza successo, il governo Berlusconi. L'attuale numero uno di Montecitorio, con l'intervento sulla nave Diciotti, con cui ha sollecitato lo sbarco dei migranti, fermi nel porto di Catania, in netta contrapposizione rispetto alla linea decisa dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, lancia ufficialmente la campagna d'autunno: un'operazione politica che punta a spezzare l'asse tra Luigi di Maio e Matteo Salvini, spostando a sinistra il baricentro del governo Conte.
A ottobre si giocherà la partita vera. Quando la maggioranza gialloverde metterà in cantiere la legge di bilancio. Sarà in quel passaggio politico, fondamentale per le sorti dell'esecutivo. Che Fico tenterà di far valere tutto il suo peso politico. Con un obiettivo: limitare lo spazio di azione della Lega. Ma prima di poter mettere in atto il proprio piano, il presidente della Camera deve compattare la fronda degli ortodossi all'interno del M5S: le parole sulla Diciotti hanno «rianimato» la componente di sinistra nel Movimento. E soprattutto hanno spezzato l'unità dei ministri grillini: Barbara Lezzi, ministro del Sud, si è defilata dalla posizione pro Salvini, imposta dal vicepremier Di Maio, schierandosi dalla parte del presidente della Camera. La reazione del ministro del Lavoro - «Credo che abbia tutto il diritto di esprimere la sua opinione» - è la spia di un nervosismo che serpeggia nel cerchio magico del capo politico del M5S. La lettera di Beppe Grillo al Fatto conferma che Fico occupa oggi uno spazio di opposizione rispetto alla linea del governo. E nonostante la macchina della propaganda social del M5S abbia tentato di oscurare le reazioni dei militanti, le parole di Fico sui 177 migranti della nave Diciotti sono state apprezzate dalla base. Francesca Menna, ex consigliere comunale di Napoli, che ha lasciato lo scranno in Consiglio comunale per protesta dopo l'accordo tra Lega e M5S, dal profilo Facebook sprona gli attivisti a sostenere Fico nella battaglia. Battaglia che avrà il momento decisivo con l'approvazione della legge di bilancio.
Il leader degli ortodossi punterà ad azzoppare i cavalli di battaglia del Carroccio: flat tax e pace fiscale. La strategia di Fico è di annacquare la proposta leghista sull'aliquota unica. Sulla pace fiscale i parlamentari vicini al presidente della Camera minacciano le barricate.
E poi sarebbe pronto un pacchetto di misure, da inserire nella legge di bilancio, per dare un'impronta di sinistra alla manovra: sgravi per le imprese del Sud, cancellazione della buona scuola e sanatoria per le maestre escluse delle graduatorie con il Dl Dignità. Mentre il sogno resta la mini-patrimoniale. Tutte insidie autunnali per il governo Conte e la maggioranza pentaleghista.
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