Politica

Il fidanzato, il monopattino, le gaffe: la vita di Casalino è un eterno reality

La truffa ai danni del compagno solo l'ultima puntata di uno show

Il fidanzato, il monopattino, le gaffe: la vita di Casalino è un eterno reality

Difficile cambiare nell'età in cui allontaniamo il libro per leggerlo meglio. Ma poi perché, dovrebbe cambiare? Dal Grande Fratello è partito e nel Grande Fratello è rimasto. Anche adesso che è il portavoce del governo Conte, la vita di Rocco Casalino è alonata di reality. La sua vita continua ad essere un reality. Segue la ricetta con precisione millimetrica da quel lontano 14 settembre del 2000, quando si blindò nel bunker di Cinecittà assieme ai suoi compagni d'avventura per quella che, di fatto, è stata la prima e unica edizione del Grande Fratello. Le altre sono state solo repliche stanche. Ma quella no. Quella con, tra gli altri, la gatta morta Marina La Rosa, e il compianto o'guerriero, Pietro Taricone. C'era anche lui. Rocco Casalino. Scomodo ai limiti della maleducazione, perfido, politicamente scorretto, a proprio agio con i congiuntivi. C'era anche lui. E non è più uscito da quella casa. La sua vita è un reality ogni giorno. E l'altro ieri, all'esecuzione della consolidata ricetta, ha aggiunto l'ultimo ingrediente: un po' di fidanzato, qb. Josè Alvarez, da Cuba, col sogno di un sushi restaurant e l'ingenuità tutta latina di finire vittima di un trading online (su piattaforme fuori dai circuiti bancari che approfittano della scarsa conoscenza di investitori improvvisati). Ma con diciottomila euro persi la trama ci guadagna. Come il gusto delle pietanze con il dado Star. La spolverata di fidanzato si aggiunge a un'altra serie di ingredienti sapientemente mescolati negli anni. Perché poco importa che l'ex inquilino sia scomparso dalle scene e poi ricomparso, non si sa come a Palazzo Chigi. È ritornato pettinato con estrema cura, quasi se ne fosse occupato un geometra, abbottonato in un completo con intento da manager che però fa un po' Tecnocasa per le imprese e sulla metà delle labbra un sorriso a crampo. Pronto per una nuova avventura che sembrava gli andasse un po' larga ma che in realtà, era la stessa avventura. Perché dentro, Casalino è rimasto Rocco. Quello che ogni due o tre frasi inciampa in un'ingenuità, proprio come in quell'intervista rilasciata a Marco Berrì delle Iene, in cui Casalino parlava dell'odore acre e sgradevole dei romeni, roba che ti pietrifica le narici. Ed è rimasto quell'ex inquilino anche quando, nel 2018, ha tirato per un braccio Giuseppe Conte portandolo via dai giornalisti accorsi al G7 in Canada. Ed era, pensiamo, un gieffino anche quel 17 agosto 2018 mentre, a tre giorni dal crollo del ponte di Genova, mandava infervorati whatsapp ai giornalisti per invitarli a «lasciarlo un po' in pace, invece di continuare a chiamarlo, visto che gli era già saltato il ferragosto e avrebbe avuto diritto anche lui a un paio di giorni di sacrosanto riposo». Ed era senz'altro un concorrente del GF quando, con pantalonicini, pedalini e sacchettini, sfrecciava a bordo di un monopattino elettrico davanti a Palazzo Madama. In fondo è bello assomigliare alle cose che si fanno. Perché Rocco Casalino assomiglia a un reality. E il reality assomiglia alla politica: per entrambi, la verità sembra non arrivare mai. Il Grande Fratello ha violato la legge della distanza estetica. E Casalino ha perpetrato lo schema: con strattonamenti, fuori onda, fidanzati e monopattini a Palazzo Madama.

Con le ricette, bisogna andare sul sicuro.

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