Joe Biden tenta di rilanciare la sua popolarità in caduta libera e parla agli americani in occasione del primo anno alla Casa Bianca. Nel corso di una rara conferenza stampa il presidente Usa ha voluto dare nuovo slancio alla sua agenda in un momento molto complesso, con la recrudescenza della pandemia di covid, la potenziale incursione russa in Ucraina, un'inflazione ai massimi da decenni. E le divisioni interne ai democratici, dal maxi pacchetto su clima e welfare al tentativo (fallito) di modificare le procedure in Senato in modo da superare l'ostruzionismo repubblicano e far passare due proposte di legge sul diritto di voto. «É stato un anno di difficoltà, ma anche un anno di enormi progressi», ha detto Biden elencando i successi della sua amministrazione e mostrandosi ottimista sui problemi irrisolti, ma glissando sulle debacle degli ultimi sei mesi, in particolare in politica estera. Tempestato di domande nella East Room della Casa Bianca, ha parlato dei «progressi storici» nell'economia, dal tasso di disoccupazione al 3,9% (contro il 6,4%) al record di 6,4 milioni di nuovi posti di lavoro. O dei passi avanti nella pandemia, con 210 milioni di vaccinati, pur ammettendo che c'è «molta frustrazione nel paese a causa del virus». «Non torneremo ai lockdown e non chiuderemo le scuole», ha assicurato, sottolineando che «abbiamo gli strumenti, vaccini, booster, mascherine, test». Riguardo l'inflazione, a suo parere «la cosa migliore per affrontare i prezzi alti è rendere l'economia più produttiva». Sul fronte interno i problemi sono tanti, ma Biden ha detto di «non aver fatto promesse eccessive», pur riconoscendo di «non aver previsto un tale livello di opposizione da parte dei repubblicani». Anche in politica estera i passi falsi sono stati numerosi, a partire dal caotico ritiro dell'Afghanistan, seguito dalla crisi dei sommergibili con la Francia, mentre i principali dossier restano aperti senza prospettive all'orizzonte: oltre al braccio di ferro con la Russia sull'Ucraina ci sono le tensioni con la Cina, lo stallo dei negoziati sul nucleare con l'Iran, la ripresa dei lanci missilistici della Corea del Nord. «Sarà un disastro per Mosca se invade l'Ucraina», ha affermato, ammonendo che ci saranno «sanzioni severe». A suo parere comunque Vladimir Putin non vuole una «guerra su vasta scala» ma sta testando l'Occidente. E sull'Iran, «non è ancora giunto il momento di abbandonare» i negoziati. Il capo di gabinetto Ron Klain, prima della conferenza stampa, aveva messo le mani avanti ricordando che Biden «è stato eletto per quattro anni, non per uno». Ma rimane il fatto che il Comandante in Capo deve fare i conti con un gradimento crollato ai minimi (l'ultimo sondaggio Gallup parla del 40% di approvazione, in calo dal 57% del gennaio 2021), e il rischio sempre più concreto che i repubblicani riescano a riconquistare una o entrambe le Camere alle elezioni di Midterm di novembre. Uno scenario che lo trasformerebbe in un'anatra zoppa per gli ultimi due anni di mandato con un ostruzionismo totale del Grand Old Party in Congresso.
Intanto, l'amministrazione Usa ha lanciato una nuova iniziativa contro la pandemia per fermare l'avanzata di Omicron e dopo i tamponi da fare a casa, dalla prossima settimana comincerà a distribuire gratuitamente agli americani anche 400 milioni di mascherine N95 tramite migliaia di farmacie e di centri sanitari comunitari. Le mascherine (sino a tre per ogni adulto) arrivano dalla riserva strategica nazionale e sono oltre la metà di quelle conservate per le emergenze.
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