Cronaca giudiziaria

La Figc e la guerra al calcio dei ragazzi. "Ostacoli alle competizioni amatoriali"

Accusa di posizione dominante: la Federazione avrebbe imposto limitazioni alle gare giovanili. La replica: "Operato correttamente"

La Figc e la guerra al calcio dei ragazzi. "Ostacoli alle competizioni amatoriali"

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Le mani sui baby-calciatori. L'Antitrust ha avviato un'istruttoria nei confronti della Figc (la potentissima Federazione italiana giuoco calcio) per presunto abuso di posizione dominante. Quello che non convince l'authority è una sorta di monopolio esercitato coercitivamente dalla Federcalcio anche nell'organizzazione di competizioni a carattere ludico-amatoriale nel settore giovanile.

La Figc naturalmente è il principale operatore del settore, grazie ai poteri speciali ed esclusivi, conferitigli dal Coni e quindi dal governo, nel regolamentare e coordinare la pratica agonistica e amatoriale del calcio. Ma secondo l'Autorità la Federazione questi superpoteri li avrebbe esercitati con fin troppo zelo, arrivando a «limitare l'organizzazione dei tornei amatoriali da parte degli Enti di promozione sportiva giovanile». I funzionari dell'autorità hanno compiuto ispezioni nelle sedi nazionale e campane di Figc e Figc-Settore giovanile scolastico con l'ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Tutto è nato dalla segnalazione dello scorso 6 aprile da parte del Centro Nazionale Sportivo Libertas, ente di promozione sportiva fondato nel 1945 e riconosciuto dal Coni, che ha denunciato comportamenti atti a ostacolare o impedire alle società la partecipazione a competizioni calcistiche giovanili a carattere ludico-amatoriale - e quindi non agonistiche - organizzate dagli Enti di promozione sportiva. Per raggiungere il suo scopo la federazione presieduta da Gabriele Gravina avrebbe intimidito le società non disposte a piegarsi al diktat con provvedimenti disciplinari, deferimenti al Tribunale federale territoriale e avrebbe attuato modifiche ai regolamenti per limitare la libertà delle associazioni sportive con settori giovanile e scolastico.

La pietra dello scandalo è un atto emanato dalla Federcalcio il 3 marzo scorso con il quale si deferiva alla Procura federale interregionale un numero significativo di associazioni sportive dilettantistiche (Asd) e i relativi dirigenti, tutti affiliati alla federazione, che non avrebbero chiesto l'autorizzazione preventiva per far partecipare le loro squadre a tornei organizzati in Campania nella stagione 2021-2022 da alcuni Eps.

Ma non finisce qui. Secondo l'Antitrust la Figc avrebbe inserito nei comunicati ufficiali per il Settore giovanile e scolastico alcune previsioni che impongono il convenzionamento Eps-Figc per la stagione 2021-2022 e l'autorizzazione preventiva all'organizzazione dei tornei giovanili ludico-amatoriali per la stagione 2022-23 che si sta concludendo, una pratica che non sembra «trovare fondamento nel Regolamento degli Eps approvato dal Coni». In particolare, le disposizioni «paiono limitare in modo illegittimo la libertà organizzativa degli Eps, che hanno così minori possibilità di programmare eventi giovanili a carattere ludico-amatoriale». Insomma, a rimetterci sarebbero soprattutto i bambini, che si vedono sgonfiare il pallone per la fame di potere dei burocrati del calcio di Roma.

La Figc replica in una nota informando di aver «tempestivamente messo a disposizione tutta la documentazione richiesta» e dicendosi «fiduciosa di poter dimostrare in tempi brevi la correttezza del suo operato».

Che il pallone rotoli libero per i piedi di bambini che la Figc non sanno nemmeno che cos'è.

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