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Un fiume di fondi Ue alla finta solidarietà delle ong filo-Hamas

Dalla Francia all'Italia: risorse garantite per il terrorismo

Un fiume di fondi Ue alla finta solidarietà delle ong filo-Hamas
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L'arresto di Mohammad Hannoun e la rete di finanziamenti ad Hamas per sette milioni di euro da finte associazioni di beneficenza in Italia è solo la punta dell'iceberg di una vasta rete di ong palestinesi in Europa accusate di avere legami con i terroristi islamici. Mai nome fu più azzeccato di Cupola d'oro per un'associazione poiché, con l'ammontare delle risorse che dal vecchio continente sono indirizzate verso la Palestina e intercettate da Hamas, sono numerose le cupole d'oro che potrebbero essere costruite. Lo schema è sempre lo stesso: ufficialmente si tratta di associazioni di beneficenza per aiutare il popolo palestinese, in realtà sono organizzazioni di facciata per far arrivare soldi ai terroristi con fondi non solo privati ma anche risorse erogate dalle istituzioni a cominciare dall'Unione europea. Lo scorso 10 dicembre il ministro degli Affari europei francese Benjamin Haddad ha inviato una lettera alla Commissione europea chiedendo di "fare piena luce" sui finanziamenti Ue destinati a organizzazioni non governative che potrebbero essere finiti nelle mani di Hamas. "Sono stato informato di sospetti secondo cui Hamas starebbe attuando controlli sulle organizzazioni non governative e internazionali che operano nei territori palestinesi dal 2020" ha scritto Haddad aggiungendo: "la Francia ritiene inaccettabile che siano stati concessi fondi europei a organizzazioni che operano per scopi umanitari e le cui strutture potrebbero essere state in qualche modo influenzate dalle reti di Hamas".

L'allarme è nato dalla pubblicazione di un rapporto di NGO Monitor intitolato "Regime fantoccio: la presa coercitiva di Hamas sugli aiuti e sulle operazioni delle ONG a Gaza" da cui emerge "il sistema del garante, in base al quale Hamas richiede collegamenti formali tra il suo apparato di sicurezza interna e le ONG internazionali". In passato l'Ue ha inoltre finanziato l'Università Islamica di Gaza con milioni di euro attraverso il programma Erasmus+ e il progetto Horizon 2020 (programma di finanziamento della ricerca e dell'innovazione dell'Ue per il periodo 2014-2020), fondi poi interrotti dopo il 7 ottobre. Ad agosto 2024 Bruxelles ha invece annunciato che "l'UE sostiene il Ministero dello Sviluppo Sociale dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) nell'erogazione di sussidi sociali di base alle famiglie più vulnerabili in Cisgiordania e a Gaza attraverso il suo Programma di Trasferimento di Denaro" con uno stanziamento di 13,5 milioni euro più altri 2 milioni dalla Spagna. Secondo NGO Monitor il Ministero dello sviluppo sociale di Gaza (MoSD) è "controllato da Hamas" e "Hamas esercita un controllo effettivo sul Ministero dello Sviluppo (MoSD) a Gaza da diversi anni. Nell'aprile 2019, Hamas ha nominato Ghazi Hamad alla guida del Ministero poi sanzionato dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti".

Il pericolo maggiore dei fondi europei stanziati per Gaza è la triangolazione dei finanziamenti: l'Ue eroga risorse a Ong che hanno sede in Europa ma che si appoggiano a realtà in Palestina legate ad Hamas con un sistema su cui occorrerebbe indagare più a fondo.

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