
A Gaza si torna a pescare e chi ha fatto il miracolo? Ma che domande, la "Flotilla".
Questa è l'ultima trovata. La missione "umanitaria", e poi apertamente politica, si sarebbe infine trasformata in una sorta di diversivo che, tenendo impegnate le forze della Marina israeliana, avrebbe consentito ai pescatori palestinese di tornare in mare e gettare le reti, salpandole gonfie di pesci.
Un miracolo in piena regola, quello che viene raccontato. Molti lo hanno rilanciato, sui social, e ripreso. Anche nelle testate on line. E il miracolo è diventato "virale", come si dice.
D'altra parte, dopo un mese di peripezie meteo-politiche, questa sarebbe stata la conclusione perfetta, per la spedizione di attivisti anti-Israele con una forte componente, anche istituzionale, italiana. Una conclusione perfetta, da molti desiderata, dopo un esito che non è parso trionfale. Gli aiuti alla popolazione, tanti o pochi, sono rimasti nelle stive, non ci sono stati incidenti - a quanto pare - nelle modalità con cui le barche sono state fermate, e anche la funzione "provocatoria" e dimostrativa della Flotilla è rimasta sostanzialmente inespressa. Serviva dunque un senso. Un senso da dare al tutto. "I pescatori di Gaza hanno avuto la possibilità di pescare perché la marina israeliana era troppo impegnata a bloccare la flottiglia" si legge in un tweet rilanciato da Rula Jebreal, giornalista non proprio sorvegliatissima nell'uso delle sue condivisioni social.
È chiaro che, se la narrazione è unilaterale, la storia diventa una favoletta manichea fatta di buoni e cattivi. E se il pensiero è unico non è critico, e il racconto finisce per rasentare la propaganda. E infatti la notizia non convince. Sugli stessi social, fioccano commenti scettici o perplessi. La storia raccontata, insomma, non sembra verosimile, a molti appare puerile, e a dire il vero anche alcuni dettagli non convincono.
Così Nello Del Gatto, giornalista rigoroso ed equilibrato, corrispondente per La Stampa da Tel Aviv, scrive su "X": "Pare che il famoso video dei pescatori di Gaza sia di
febbraio, pubblicato su TikTok. Urgono approfondimenti. Mi sembrava comunque strano che di giorno con 30 gradi come in questi giorni a Gaza, fossero vestiti così. Di notte la temperatura scende a 19".Urge approfondimento.