Flotilla, ora i reduci accusano il governo

I parlamentari, criticati per essere rientrati per primi, attaccano: "Nessuna chiamata"

Flotilla, ora i reduci accusano il governo
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Nemmeno un "grazie" al governo che ne ha garantito un rientro veloce e senza pericoli. I quattro parlamentari, che hanno partecipato alla missione della Flotilla, non primeggiano in gratitudine. Anzi. Sono stati i primi a prendere un aereo per rientrare in Italia, lasciando gli altri attivisti nelle mani delle autorità israeliane. Appena hanno messo piede sul suolo italiano hanno iniziato a sparare contro l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni che, al netto della contrarietà alla missione, ha comunque spedito due navi della Marina militare per proteggere la missione Flotilla. Chi invece è rientrato ieri pare abbia avuto il viaggio pagato dal presidente turco Erdogan. Il post missione si arricchisce di gialli e veleni. Il capogruppo al Senato di Fi Maurizio Gasparri coglie il punto: "Sono rimasto un po' sconcertato dal vedere i parlamentari della sinistra lasciare per primi Israele. La buona regola è che chi ha un ruolo rappresentativo attende che l'ultimo dei comuni mortali lasci un luogo difficile e poi se ne va. Questo comportamento è, come dire, non brillante - ha proseguito -. Potrei usare parole più severe, ma è tipico di una sinistra che preferisce la scena alla serietà dei comportamenti. È veramente biasimevole questa condotta. Conte ha definito codardo il governo in Parlamento. Forse i codardi li ha nelle sue file e li abbiamo visti sbarcare ieri".

Chi erano i quattro parlamentari. Due del Pd, Arturo Scotto e Annalisa Corrado, il senatore grillino Marco Croatti e la verde Benedetta Scuderi. Al rientro a Fiumicino è andato in scena lo show con Elly Schlein e Angelo Bonelli. Baci abbracci e subito frecciatine contro Israele e Meloni. Nessun grazie al governo italiano. Arturo Scotto del Pd non si nasconde: "Nessuna chiamata da Meloni, nessun messaggio. Abbiamo avuto un'interlocuzione con Crosetto io, Corrado e Scuderi nei momenti più complicati e di questo lo ringraziamo. E poi con Tajani ci siamo sentiti alle 9 di mattina quando ci hanno comunicato che saremmo ritornati. Lo abbiamo sentito dal telefono del viceambasciatore Baldassarri, ci ha detto che saremmo stati rimandati su un volo di linea a casa mentre Baldassari non sapeva saremmo rientrati e ci aveva detto che ci avrebbero mandati in carcere. Credo che la questione del rilascio dei parlamentari sia stato un atto unilaterale di Israele, persino al netto dell'interlocuzione con la Farnesina". Il paradosso è che una volta atterrati in Italia i quattro parlamentari hanno denunciato le condizioni in cui sono tenuti i "compagni" rimasti in Israele. Insomma, dei veri cuor di leone. Intanto, ieri sono rientrati 26 italiani, attraverso un volo speciale della Turkish Airlines atterrato a Istanbul.

Poi con voli di linea gli italiani hanno fatto ritorno a casa. La segretaria Elly Schlein è andata a Milano ad accogliere il suo consigliere regionale Paolo Romano, rimpatriato ieri. In Israele restano ancora 16 attivisti.

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