C'è un clandestino beccato a guidare senza patente che dopo aver parcheggiato si mette a girare nudo per strada mentre a casa coltiva la cannabis: ma in tutto ciò non viola neanche un reato, anzi potrebbe quasi mettersi in lista per una stepchild adoption (letteralmente l'«adozione di un figliastro»), insieme al suo compagno dello stesso sesso. Siamo nel nuovo mondo del diritto renziano, anche se la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina è stata rinviata per mancanza di consenso popolare alla proposta (ma Renzi e il Guardasigilli lo considerano «inutile»). Le altre innovazioni giuridiche, invece, sono passate o sono in corso di approvazione al prossimo Consiglio dei ministri, con l'obiettivo di semplificare la giustizia penale e sgombrare gli uffici giudiziari ingolfati di faldoni.
Le pene dunque si trasformano in multe, anche salate, ma comunque difficili da digerire per gli alleati centristi di Renzi, quelli di Ncd, già abbastanza in difficoltà con le adozioni gay per dover ingoiare anche la cannabis libera e altre depenalizzazioni previste da Palazzo Chigi. La lista è lunga e colorita. «Chiunque, in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza», prevede attualmente il Codice penale, rischia una mese di reclusione. D'ora in avanti, invece, non più. Chi si denuda in pubblico o fa sesso per strada non sarà più incriminato per quel reato, che viene appunto depenalizzato, ma punito con una multa molto più alta, da 5mila 10mila euro contro i 216 miseri euro di prima. Una cattiva notizia per i vari esibizionisti e maniaci in circolazione, oppure buona (niente più arresto), dipende dai punti di vista.
E chi guida senza avere mai ottenuto la patente? Finora era considerato un reato penale, con ammenda fino a 9mila euro. La rivoluzione stradale renziana invece rottama il reato: niente più processo per il furbo che guida auto o moto o Tir senza avere mai fatto l'esame di guida, ma una sanzione amministrativa da 5mila a 30mila euro (se però si viene beccati due volte in un biennio a c'è l'arresto fino a un anno e il calcolo della recidiva). Il Pd è convinto che la multa sarà molto più efficace del reato penale, idea non condivisa però da tutti (la Lega: «Siamo alla follia più assoluta: così si penalizzano le vittime e si garantisce l'impunità a chi commette reati»).
A Milano i giovani del Pd si sono già tarati sul nuovo corso e hanno organizzato per sabato un corso intitolato «Coltivate la vostra cannabis», 15 euro per partecipare. Ma sulle canne il governo, dopo le pressione dei centristi, ha fatto una mezza marcia indietro. La depenalizzazione della coltivazione di marijuana, proposta portata avanti da un intergruppo parlamentare (nome: «Cannabis legale») guidato dal sottosegretario renziano Benedetto Della Vedova, è ancora un po' troppo strong, e dunque Palazzo Chigi si appresta a depenalizzarne solo un pezzetto: via il reato per chi, autorizzato alla coltivazione di cannabis per fini terapeutici, viene scoperto a coltivare la cannabis anche per fumarsela. Anche qui, da reato a illecito amministrativo. Per quanto riguarda invece il disturbo della quiete pubblica e del riposo delle persone resta il reato ma le sanzioni diventano minime (309 euro).
Non è più reato invece il mancato versamento dei contributi previdenziali all'Inps, il noleggio di materiale coperto da copyright, e molti altri ex reati tra cui l'abuso della credulità popolare. Buona notizia per Wanna Marchi e diversi politici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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