Sconto di pena per il tesoriere Francesco Belsito, mentre per Umberto Bossi e il figlio Renzo Bossi scatta il non luogo a procedere. Sono i verdetti del processo di appello per l'utilizzo illecito dei fondi della Lega Nord. Al termine del processo di primo grado, Umberto e Renzo Bossi erano stati dichiarati colpevoli: il verdetto di secondo grado cancella quella sentenza.
Nel filone milanese del processo sulle spese della Lega, Belsito era stato inizialmente condannato a due anni e sei mesi di carcere per appropriazione indebita. L'appello ha ridotto la pena a un anno e otto mesi (con sospensione e non menzione) con l'aggiunta di 750 euro di multa. All'ex tesoriere del Carroccio viene contestata la gestione di alcuni fondi impropriamente destinati alla famiglia Bossi, le cui spese con i soldi del partito erano raccolte in una speciale cartelletta.
Umberto Bossi invece era stato condannato in primo grando a due anni e tre mesi, mentre Renzo a un anno e mezzo. Ma il giudice d'appello ha accolto la richiesta presentata dalla difesa del non luogo a procedere. Secondo le nuove norme sul reato di appropriazione indebita, approvate con il ministro Pd Andrea Orlando, le cause possono essere avviate solo su querela della parte offesa. Decisiva in questo caso è stata la scelta dell'attuale segretario della Lega, Matteo Salvini, che nello scorso novembre aveva presentato querela solo nei confronti di Belsito, ma non di Bossi senior e junior.
L'accusa, per bocca del procuratore generale di Milano Maria Pia Gualtueri, aveva comunque chiesto di confermare la pena a tutti e tre gli imputati con questa motivazione: "Il capo d'imputazione è unico e ciascuno degli imputati ha rafforzato la volontà criminosa dell'altro".
L'altro figlio di Bossi, Riccardo, aveva invece già patteggiato in primo grado una condanna a un anno e otto mesi.
Quello milanese è uno dei versanti di indagine nei confronti della Lega. Le inchieste della Procura di Genova, invece, hanno portato alla sentenza che obbliga il Carroccio a restituire 49 milioni di euro la cui gestione è contestata dai giudici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.