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Fontana: "Iss ci autorizzi a produrre mascherine. Basta burocrazia"

Il governatore Fontana si scaglia contro l’Istituto superiore di sanità che chiede il tempo necessario per le certificazioni europee. E il centrodestra insorge

Fontana: "Iss ci autorizzi a produrre mascherine. Basta burocrazia"

La polemica corre sottotraccia per tutta la mattina. Fino a esplodere nelle ultime ore. La questione viene aperta dal governatore della Lombardia, Attilio Fontana. È in polemica con l’Istituto superiore di sanità perché lento nell'autorizzare la produzione di mascherine. Perché? Hanno bisogno di una certificazione europea e, senza la benedetta etichetta, queste non sarebbero a norma. Quei prodotti che oggi risultano fondamentali per affrontare l’emergenza coronavirus vengono insomma bloccati in quanto privi di un'autorizzazione. Fontana parla di eccessiva burocrazia. E la risposta arriva a stretto giro di posta dal presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro.

"In questa fase di emergenza straordinaria ci sono stati sforzi enormi per riconvertire le produzioni industriali e noi dobbiamo abbinare l’accompagnamento a questo sforzo di riconversione, con una garanzia di rispetto degli standard alle persone e soprattutto agli operatori sanitari".

Ma in ballo c’è molto altro. C’è, come detto, la burocrazia. Quel male subdolo che affligge l’Italia anche in questo momento di estrema difficoltà. La solita storia, verrebbe da pensare. "In questa situazione - prosegue Brusaferro – l’Iss ha raddoppiato in 24 ore il personale che si occupa di questo tema. Ottocento pratiche sono state affrontate, sono avvenute 1400 interlocuzioni. Laddove ci siano prove che la mascherina funzioni, si autorizzano le aziende e si indicano tempi brevi per acquisire le prove specifiche microbiologiche. Abbiamo concesso già oltre 70-80 autorizzazioni a produrre, in attesa che quanto prima ci vengano portate prove tecniche della capacità di filtraggio dei microrganismi".

Poi chiarisce: "Nel momento in cui le riceviamo e sono coerenti con le norme Ue e internazionali, ci mettiamo un’ora a rilasciare l’autorizzazione. Nel frattempo, l’azienda può produrre. Certamente non possiamo permetterci di dare un ok senza una performance che rispetti gli standard. Questo non toglie che mentre arrivano le prove microbiologiche, queste mascherine possano essere fatte circolare come mascherine ex art. 16, non soggette a normativa specifica".

Ad aprire le danze era stato Fontana. "Come sempre la burocrazia è terribile e non demorde. Noi abbiamo un’azienda che potrebbe realizzare 900mila mascherine al giorno e che potremmo immediatamente distribuire, con tessuti cercati dal Politecnico di Milano, nonostante questo particolare l’Iss ha chiesto tempo per poter rilasciare la certificazione che ci permette la distribuzione. È inammissibile che in una situazione di urgenza come questa ci si faccia ancora ingolfare dalla mala politica". "Visto che comunque le mascherine nessuno ce le dà, almeno ci diano l’autorizzazione a produrle", concludeva il presidente della Regione Lombardia.

Le cose vanno avanti. E, a metà pomeriggio, tutto il centrodestra è già schierato con Fontana. "Mi auguro che il governo si attivi subito a sostegno della richiesta del governatore della Lombardia. È inaccettabile rischiare di morire di burocrazia". A parlare è il segretario della Lega, Matteo Salvini. "Domani mattina incontrerò insieme agli amici del centrodestra il presidente Conte e gli ribadirò che da tutta Italia arrivano richieste di materiale di protezione sanitaria".

"Assurdo quanto denunciato dal governatore Fontana. La Lombardia potrebbe realizzare 900mila mascherine al giorno, ma è ferma perché l’Iss ha chiesto tempo per poter rilasciare la certificazione. Stop alla cattiva burocrazia.

Siamo in emergenza, forse a qualcuno ancora non è chiaro", scrive su Twitter, Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

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