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Fontana di Trevi a numero chiuso. Troppi turisti? Arriva il ticket

Il test entro un mese, il biglietto (forse) a partire dal 2025. La stretta anti-bivacco: ci si potrà sedere, non mangiare

Fontana di Trevi a numero chiuso. Troppi turisti? Arriva il ticket
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Quella di Anita Ekberg era una falcata sinuosa, frenata dall'acqua e dagli strascichi dell'abito da sera. «Flirtava» con Marcello Mastroianni sotto gli zampilli della fontana e i riflettori di Federico Fellini che filmava la Dolce Vita. Ma le immagini, «mitiche», furono anche deleterie perché autorizzarono chiunque, dopo quell'inarrivabile momento, a cercare di replicare la scena perfetta. Da allora, multe, oltraggi, intrusi. Si sono intinti tutti nella Fontana di Trevi a Roma: ubriachi, molesti, sgraziati, irrispettosi. Tutti a scimmiottare la divina con risultati grotteschi. Ma poi le monetine lanciate dietro le spalle, le decorazioni divelte, le transenne superate. Ora, l'entusiasta, goliardico «scempio» potrebbe avere fine. In previsione del Giubileo del 2025, infatti, e grazie ai lavori di ristrutturazione previsti, per avvicinarsi alla Fontana di Trevi potrebbe essere necessario pagare un ticket. Ad annunciarlo è stato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, presentando in Campidoglio l'intervento di manutenzione straordinaria del monumento. «Alla fine della manutenzione della Fontana di Trevi, entro fine dicembre, la passerella sarà smantellata» ha spiegato il primo cittadino «e a quel punto non ci sarà nessun biglietto ma un contingentamento, stabiliremo un numero massimo di persone che può stare lì, che non abbiamo ancora stabilito».

Roma si riprende la sua fontana più famosa e la protegge tesaurizzando l'intenzione di quanti, educatamente, sceglieranno di «andarla a trovare». Contingentando e mettendo ordine nella processione i turisti e curiosi.

«La passerella ci consentirà di sperimentare e mettere a punto la modalità di fruizione contingentata per la parte più bassa, il catino della Fontana di Trevi. La nostra volontà è di stabilire il numero esatto di persone che potranno stare nella parte bassa della fontana, per assicurare a tutti una fruizione adeguata del monumento» ha aggiunto Gualtieri. Grazie a pannelli trasparenti e alla passerella, durante la manutenzione sarà possibile vedere il monumento e da una prospettiva unica. «Non è un restauro ma un intervento breve che finirà entro il Giubileo», ha affermato il sindaco che ha anche spiegato: «La prima fase è quella del cantiere, tra un mese sarà posizionata la passerella poi quando sarà tolta ci sarà una modalità di contingentamento. Nella quarta fase valuteremo se sarà utile inserire un ticket, molto basso. Stiamo studiando ma ci sembra sensato un piccolo contributo per le spese di gestione».

Non fosse altro che per le spese sostenute in questi anni per ripulire e risistemare la fontana presa di mira dai goffi epigoni della Ekberg, da nostalgici alticci e da sfidanti della sorte che hanno intasato l'opera di monetine invoca-desideri. La Fontana di Trevi è diventata uno dei monumenti più pop della Capitale, famosa anche tra chi, della città eterna, ignora tutto il resto.

Il Giubileo, i lavori, la passerella montata in occasione dei lavori, il numero chiuso che scatterà quando il catino sarà pieno: allora ci si potrà sedere, ma non si potrà mangiare.

E forse, si dovrà pagare un «piccolo» ticket. Per aiutare a preservare, per garantire il buon costume. Tutte accortezze inutili ai tempi di Anita, quando il decoro e il senso comune facevano parte della vita ancor prima che della Dolce Vita.

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