Forza Italia ha 25 anni e si prepara a festeggiarli sabato. Non è il momento per tollerare attacchi ai governi Berlusconi e così gli azzurri insorgono contro il M5s, che nel Blog ufficiale ha messo a confronto il primo esecutivo gialloverde 2018-2019 con quello del Cavaliere 2008-2009. Per dileggiarlo, naturalmente, con la provocazione: «Sono passati 10 anni. Trova le differenze». E giù l'autocelebrazione dei provvedimenti di Conte & Co, a raffronto con Lodo Alfano, Legittimo impedimento, Ddl intercettazioni, Decreto Gelmini sulla scuola...
Proprio la capogruppo alla Camera di Fi ed ex ministro all'Istruzione, Mariastella Gelmini, risponde con un post: «Ieri la fake news quotidiana del Blog del M5s è stata il giochino #10yearschallenge. Hanno costruito un raffronto FALSO tra il governo Berlusconi e il loro. Ecco il nostro quello vero!».
Il suo si chiama «Il blog di Stella» e sembra nato apposta, poco più di un mese fa, per contrastare quello dei 5Stelle, con una sorta di verifica dei fatti o fact checking, come va di moda oggi, per smascherare le «bufale» grilline. È il caso dell'infografica postata ieri: «Governo Berlusconi 2008-2009? Abolizione ICI prima casa; risolta emergenza rifiuti Napoli; strade sicure; scuola di qualità (voto di condotta - maestro unico); politica estera: mediazione crisi Russia-Georgia e accordo con la Libia; L'Aquila, G8 e case in tempi record; contro la crisi: moratoria debiti imprese, fondo garanzia PMI, 37 mld per ammortizzatori sociali; Riforma pubblica amministrazione; Grandi opere: passante di Mestre, alta velocità Torino-Salerno; Bonus famiglia; Piano casa». «Governo del cambiamento 2018-2019? Più tasse per famiglie e imprese; No investimenti; Sì a sussidi di Stato (reddito di cittadinanza); Caos emergenza rifiuti Roma; No alle grandi opere; bloccato mercato del lavoro (stop assunzioni) con dl dignità; recessione tecnica».
Ora che Berlusconi ha annunciato la candidatura alle europee di maggio ed è andato in Sardegna per sostenere alle suppletive di ieri la candidata azzurra Daniela Noli, annunciando che tornerà per le regionali e non solo lì, il partito dev'essere compatto, il posizionamento nel centrodestra chiaro e l'immagine agli elettori risulta fondamentale per trasmettere fiducia. «Vinciamo solo se uniti», ammonisce il vicepresidente Antonio Tajani.
Per questo, sono importanti anche i sondaggi e a quello per le politiche di Pagnoncelli sul Corsera di sabato, con Fi al 7 per cento e la Lega oltre il 35%, che ha preoccupato i parlamentari azzurri sulla linea politica, si opponeva ieri quello ben diverso di Tecnè, con Fi dal 10,8% al 12 in un mese e il Carroccio dal 32,8 al 31,2%.
Quelli che contano sono i prossimi sondaggi, con quello che viene definito l'«effetto Silvio». Ha sempre funzionato alle altre elezioni per l'Europarlamento, in cui il Cav si è sempre candidato raccogliendo milioni di preferenze e risultando eletto in tutte le circoscrizioni, anche se poi non è mai andato a Bruxelles. Alle europee 2014, quando il leader era incandidabile, nonostante sul logo di Fi restasse il suo nome, il risultato è stato peggiore del passato.
Ma l'ultima discesa in campo, secondo i vertici azzurri, può spostare ancora milioni di voti. E con il M5s in calo, il Carroccio oltre il 30%, un Fdi che regge attorno al 4, un risultato a doppia cifra di Fi imporrebbe al centrodestra di guardare ad una nuova prospettiva.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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