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Forza Italia spinge l'obbligo vaccinale: "A ottobre se non c'è immunità di gregge"

Le proposte degli azzurri: certificato verde esteso al trasporto locale. Mentre per le scuole potrebbe servire uno screening coi test salivari

Forza Italia spinge l'obbligo vaccinale: "A ottobre se non c'è immunità di gregge"

Le minacce no-vax non fermano Antonio Tajani. Il coordinatore nazionale di Forza Italia, che domenica era stato bersaglio di messaggi intimidatori da anonimi paladini della libertà di cura, ha riunito a San Lorenzo in Lucina i vertici del partito (in collegamento anche i governatori azzurri) insieme con i ministri Brunetta, Gelmini e Carfagna per mettere a punto le proposte di Forza Italia sul certificato verde.

Nel corso dell'incontro è emersa la necessità che il nostro Paese raggiunga quanto prima l'immunità di gregge. Secondo le tabelle fornite dal ministero della Salute, al 5 settembre 2021, il 65,3% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, mentre il 7,5% è in attesa della seconda dose. Se si considerano solo gli over 12, oggetto della campagna vaccinale, il 72,5% è completamente vaccinato, mentre l'80,8% è in attesa della seconda dose. La media mobile degli ultimi 7 giorni di dosi somministrate in Italia è di 278.099 al giorno. E il target dell'80% con questa media verrà raggiunto il prossimo 23 settembre. Tuttavia, spiega l'Istituto superiore di sanità, considerando solo la platea dei soggetti vaccinabili (gli over 12 anni), servirà una copertura vaccinale tra l'85 e il 90% per raggiungere l'immunità di gregge. Traguardo che gli analisti prevedono possa arrivare, però, soltanto a ottobre inoltrato.

Secondo Forza Italia quindi lo strumento del green pass va potenziato e, qualora non si riuscisse entro breve a raggiungere l'obiettivo dell'immunità di gregge, si renderebbe necessario l'obbligo vaccinale. «È necessario sin da subito - spiega Tajani - intensificare la campagna informativa per convincere i dubbiosi, evitare nuove vittime e lockdown. E obbiettivo primario della campagna deve essere quello di saper distinguere i no-vax dagli incerti».

A questo scopo Forza Italia ha individuato le principali linee di intervento che ritiene necessarie per raggiungere l'obiettivo. A partire proprio dall'obbligo vaccinale. «Se entro la prima settimana di ottobre non si dovesse raggiungere l'obiettivo del prefissato numero di persone immunizzate - spiega il vicepresidente della Camera Andrea Mandelli, già presidente dell'Ordine dei farmacisti -, riteniamo necessario introdurre l'obbligo vaccinale per tutti i dipendenti della Pubblica amministrazione, per tutti i soggetti che lavorano a contatto con il pubblico, compresi quelli del settore privato e i fruitori di tutti i servizi, d'intesa con i sindacati». Chi non può essere vaccinato per motivi di salute deve poter fruire dei tamponi gratuiti.

Sul fronte caldo della scuola, invece, Forza Italia è tassativa. Tutto il personale scolastico deve essere vaccinato al fine di garantire la sicurezza soprattutto degli under 12. E questo deve accadere prima che inizino le lezioni scolastiche. Il partito di Berlusconi avanza come proposta anche quella di chiedere alle Regioni di avviare uno screening con test salivari periodici per monitorare la circolazione del virus nelle scuole e nelle università.

Uno dei punti critici (soprattutto ora con la riapertura delle scuole) è rappresentato dal trasporto pubblico locale. Nuove linee guida devono prevedere l'obbligatorietà del green pass con verifica a campione da parte di un controllore, la presenza di dispenser di mascherine e gel igienizzante a tutti i capolinea e l'incremento della sanificazione dei veicoli.

Qualora, poi, la scelta dell'Ema fosse quella di procedere con la terza dose, occorre - avvertono da Forza Italia - programmare sin da ora le modalità logistiche tenuto conto che a breve molti hub vaccinali saranno chiusi, coinvolgendo anche i medici di famiglia e le farmacie. «Dobbiamo prendere atto delle fredde statistiche secondo cui nella quasi totalità gli ospedalizzati sono sempre non vaccinati - commenta la capogruppo azzurro al Senato Anna Maria Bernini -.

Di fronte a questa incontestabile realtà, il dibattito sulla dittatura sanitaria e sul regime del terrore ha veramente del surreale».

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