Politica

Forza Nuova e partigiani, la piazza sfila divisa

A San Lorenzo cortei senza incidenti. Fiore (Fn): «Ronde per proteggere la nostra gente»

Jacopo Granzotto

Roma In mezzo al presidio scorre il tram. Sembra di essere nella Roma di Fellini. Lì la rotaia spaccava in due la trattoria tipica. Qui, a Porta Maggiore, quelli di Forza Nuova fronteggiano gli utenti del mezzo, mentre attendono l'arrivo dell'«antifascista» a braccia tese. Non arriverà. La giornata è grigia e i due schieramenti insieme non raggiungono le duemila anime. Mancano i presupposti. Forza Nuova vuole amplificare l'umore di San Lorenzo dopo l'orrore di Desirée. La gente applaude ai loro slogan. C'è pure una pugnace rappresentanza femminile che intona ostile «Raggi pagliaccia». Chiedono sicurezza e più controlli nei confronti degli africani. Gli stessi che scendono dal tram e - quasi a provocare - passano tra i manifestanti. Parte qualche «buu» da stadio. La polizia sta a guardare sorniona.

A poche centinaia di metri, piazza dell'Immacolata, sfila l'Anpi, l'associazione dei partigiani, che mira ad essere una risposta «al clima di odio e violenza che si sta generando nel Paese». «Abbiamo preso questa piazza, assieme al movimento femminista e alle associazioni del quartiere di San Lorenzo perché non tolleriamo più strumentalizzazioni di chi reagisce ai delitti come quello della giovane Desirée, solo quando l'aggressore è straniero», urla al megafono il Presidente Fabrizio De Sanctis». «La manifestazione di Forza Nuova è una strumentalizzazione e una provocazione fascista - aggiunge -. Oggi non ci saranno passeggiate o ronde fasciste a san Lorenzo, sarebbe uno spregio per Roma appena insignita della medaglia d'oro per la Resistenza. Roma è e resterà antifascista».

Appunto. L'altra piazza li aspetta fiduciosa coi bandieroni al vanto: qualcuno indossa il casco, casomai servisse negli scontri. Alla testa del corteo ci sono i segretari nazionale e romano Roberto Fiore e Giuliano Castellino. Gli sfottò sono per chiunque, tranne che per Matteo Salvini «Unico vero uomo in Italia», dicono (soprattutto) le donne. La sindaca Raggi e gli antifascisti i bersagli preferiti. «Oggi, me becco trent'anni de galera, me faccio carcera' ma dico quello che penso», grida al megafono una delle rappresentanti delle «Donne del quartiere». Che continua: «I romani se so rotti con tutti 'sti radical chic di sinistra che fanno finta di non vede' quello che succede tutti giorni qui a Roma e soprattutto in questo quartiere. Me sa che se stanno a fa' du' conti perché gli conviene. C'ho 'na fija di vent'anni e ho paura co' questa gente qui». «Prima che ci conquistino ce lo riprendiamo noi San Lorenzo - minaccia invece il segretario Castellino -. L'Anpi è fuori dalla storia, tanto ormai nessuno gli crede più. Forza Nuova marcia, invece, dove vuole e come vuole perché siamo nel bene e nel giusto. La gente lo sa. E pensare che il presidente del municipio aveva chiesto a Salvini di non autorizzare questo corteo».

Fiore chiude promettendo ronde: «Se un ministro degli Interni viene fischiato significa che gli italiani non possono nemmeno sperare nella polizia che li protegge. Noi oggi stiamo dicendo che con questa gente siamo disposti a riprenderci i quartieri. Siamo disposti a fare passeggiate della sicurezza con i cittadini di San Lorenzo con l'obiettivo di impedire agli spacciatori di tornare nel quartiere». Abbondano gli slogan: «Casa e lavoro solo agli italiani», «Rivoluzione, «Viva Forza Nuova, viva l'Italia e viva Roma!».

E tutti a casa con l'ombrello.

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