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Forze armate ai giudici «Una follia» per i politici

Chiara Giannini

Un civile come direttore nazionale armamenti? «Follia» per la politica, che reagisce con durezza alla bozza di decreto legge sulla riorganizzazione dei vertici della difesa e delle strutture relative. «Affidare compiti tecnici a politici - spiega al Giornale la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni - sarebbe vergognoso. La Difesa è una cosa troppo seria per essere trattata come un luogo per piazzare politici da riciclare o da pensionare».

Sulla stessa linea anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: «Come il ministro Pinotti sa bene - spiega - Forza Italia è aperta a un confronto utile su tutte le materie che riguardino la riorganizzazione della Difesa italiana e, quindi, anche sui provvedimenti di attuazione del Libro bianco. Per quanto attiene le singole proposte ci riserviamo tutte le valutazioni a quando potremo esaminare dei testi, cosa che finora non è avvenuta. In riferimento alle anticipazioni del Giornale - prosegue -, non c'è dubbio che abbiamo delle perplessità su moltiplicazioni di figure e sull'indiscriminata apertura all'esterno dell'amministrazione per funzioni delicatissime». Tiene a dire, quindi: «Qualora si dovessero confermare le ipotesi avanzate, il nostro atteggiamento sarà fortemente critico. Essendo il settore armamenti molto delicato, alziamo le antenne». Insomma, per Gasparri mettere «un magistrato o un altro civile in quel ruolo è come mettere Veltroni al calcio».

L'onorevole Gianluca Pini (Lega Nord) il quale, ieri, ha presentato anche un'interrogazione al ministro della Difesa, per sapere «quali siano le ragioni che spingono il governo a estendere la durata massima delle posizioni apicali», chiarisce che «c'è un tentativo di fare una marchetta a qualcuno, perché qua si modifica in maniera scomposta una norma che era stata fatta per tenere in equilibrio un ruolo in una doppia veste delicatissimo, ovvero quello di segretario generale e di direttore armamenti e si apre a dei civili che verrebbero messi in un ruolo apicale della pubblica amministrazione, oltretutto senza concorso. Forse ci sono anche dei profili di incostituzionalità». Al di là di questo, secondo Pini, «un'apertura di questo tipo è pericolosissima, sopratutto se messa in mano a magistrati».

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