Cronache

Fotografato il buco nero al centro della Via Lattea "Einstein aveva ragione"

Prima immagine del corpo celeste: "Risultato eccezionale in perfetto accordo con la Relatività"

Fotografato il buco nero al centro della Via Lattea "Einstein aveva ragione"

Di solito ci chiediamo se sia venuto prima l'uovo o la gallina, gli astronomi invece passano il loro prezioso tempo a chiedersi se sia venuto prima il buco nero o la galassia, dato che tutte le galassie studiate fino a oggi ne contengono uno e la nostra, finalmente ne abbiamo la conferma, non è un'eccezione.

Tuttavia, se avete visto Interstellar, potreste rischiare di rimanere un po' delusi dalla foto appena pubblicata di Sagittarius A*, il buco nero al centro della nostra galassia, perché, si sa, anche i buchi neri nella realtà non sono belli come nei film. L'immagine, una specie di ciambella arancione sfocata, potrebbe anche ricordarvi qualcosa, data la sua somiglianza con un'altra pubblicata nel 2019, che ritrae il buco nero, con massa stimata attorno ai sei miliardi di masse solari, al centro di M87, galassia ellittica gigante a decine di milioni di anni luce dalla nostra, nella costellazione della Vergine. E, si sa, i buchi neri sono un po' come i dipinti cinquecenteschi di madonne con bambino, visto uno son visti tutti.

L'immagine, anche se a vederla così non si direbbe, è stata molto difficile da acquisire e ha richiesto la collaborazione di un team internazionale di oltre trecento ricercatori e ricercatrici con una rete globale di otto radiotelescopi sparsi per il mondo tra Polo Sud e Groenlandia passando per Cile, Messico, Arizona, Hawaii, Spagna e diverse sessioni di osservazione. Quello che vediamo, in realtà, è ciò che è ancora fuori dal buco nero, una struttura brillante a forma di anello costituita da resti di stelle e gas interstellare che il buco nero sta per inghiottire, mentre l'ombra centrale, cioè quello che non possiamo vedere, è l'orizzonte degli eventi vero e proprio, dal quale come è noto non esce niente, neanche la luce. Ottenere questa nuova immagine, però, è stato molto più difficile rispetto alla precedente, anche se Sagittarius A* è molto più vicino a noi. Si tratta infatti di un buco nero molto più piccolo rispetto a quello precedentemente fotografato e quindi molto più instabile come soggetto fotografico poiché il gas che lo circonda in vorticoso movimento impiega solo pochi minuti a completare un'orbita, un po' come se cercassimo di scattare una foto a un panorama in continuo cambiamento.

L'immagine, al di là del discutibile valore estetico, ha un ulteriore importante valore scientifico. Nel progetto internazionale c'è anche l'Italia con gli Istituti nazionali di Astrofisica spaziale e Fisica Nucleare. Per il presidente dell'Inaf Marco Tavani «è un bellissimo giorno per la ricerca. La foto è un risultato tanto atteso perché dimostra la correttezza delle previsioni contenute nella teoria della relatività generale di Einstein».

Anche grazie all'osservazione e allo studio del movimento di alcune stelle nella zona centrale della galassia, Reinhard Genzel e Andrea Ghez avevano vinto il premio Nobel per la fisica nel 2020 per la scoperta di un oggetto massivo (quattro milioni di masse solari) supercompatto nel centro della nostra galassia.

Per fortuna, da questo buco nero siamo molto lontani, quindi non corriamo pericoli e, anche se adesso sappiamo come è fatto in foto, è comunque sconsigliabile seguire l'esempio di Interstellar e andarci dentro, perché qualcosa mi dice non finiremmo dietro a una libreria.

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