Francia, è allarme per la Sniffy, polvere (legale) che sembra coca

Lo stimolante a basso costo (14,90 euro) spopola tra i giovani. Molti tabaccai non lo vendono. I produttori: "Non oltre 2 grammi al giorno"

Francia, è allarme per la Sniffy, polvere (legale) che sembra coca
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Per decine di influencer, è d'obbligo provarla per stare sempre «al top». E così che in Francia è iniziata una battaglia a distanza: tra chi vive la vita da uno schermo digitale dispensando suggerimenti ai giovanissimi e chi ogni giorno sta a contatto con la clientela, riuscendo a coglierne al primo sguardo tendenze, gusti e dipendenze. Sono i tabaccai, che hanno scelto di sfidare la moda del momento: «Sniffy».

È una semplice polvere bianca aromatizzata al gusto fragola, menta, lime o frutto della passione. Teoricamente riservata agli adulti, promette di «aumentare istantaneamente la tua energia per 20-30 minuti». Contiene caffeina, taurina e creatina. Poi arginina, citrullina, beta-alanina e maltodestrina. E sta facendo registrare un business al pari di altre diavolerie inventate nel pieno della legalità (come i vari «Puff», le sigarette elettroniche usa e getta che riproducono l'esperienza del fumo senza combustione del tabacco) a discapito però delle potenziali conseguenze nefaste.

«Sniffy» sta infatti facendo immediata presa sui ragazzini grazie alla rete, e per gli esperti rischia di portare a ben altri vizi. Ha infatti il colore e l'aspetto della cocaina, si vende al grammo tra i 14 e i 20 euro e si «prende» allo stesso modo, direttamente dalla narice del naso grazie a una speciale mini-cannuccia fornita di serie. Già distribuita in Austria, Germania e Svizzera, da settimane «gira» in Francia, promossa come cocktail perfetto per far festa grazie alle proprietà eccitanti. Governo in allarme per l'inevitabile associazione con la coca e ministro della Salute, Frédéric Valletoux, pronto a vietarla. L'ha definita «spazzatura». Ma per ora è perfettamente legale. Quel suo «appena potremo», riferito alla messa al bando, fa emergere una chiara forma di impotenza. «È una corsa continua tra i quasi venditori di morte, la legge deve sempre correre dietro a chi ha sempre simpatiche idee per i nostri giovani...», ammette il ministro. Ecco allora che l'esecutivo, senza neppure lanciare un Sos, trova nei tabaccai i suoi migliori alleati. Da Parigi a Rennes, da Marsiglia a Strasburgo, molti di essi si rifiutano di venderla perché la «Sniffy» ricorda troppo lo stimolante illegale e più famoso, ma al contrario della cocaina è a buon mercato. L'azienda dietro la «novità» spinta dagli influencer distribuisce anche prodotti a base di CBD e assicura che invece «andrà tutto bene» se verrà rispettata la dose giornaliera. Highway, la sigla che la commercializza, promette che si tratta solo di un cocktail, «una polvere energizzante». Gli influencer suggeriscono perfino di assumerla prima di fare i compiti. E seppure il marchio menzioni sul sito e sulla confezione che la «Sniffy» è vietata ai minori di 18 anni, è presentata come un semplice «complemento alimentare».

Centinaia di tabaccai di Francia si sono dunque rifiutati di metterla in vendita, nonostante le proposte pressanti dei fornitori. In altri prevale però l'interesse commerciale. La richiesta è in ascesa.

Se la «diga» dei tabaccai crolla, ci sarebbe un effetto valanga. Per chi la vende, non c'è infatti modo di sapere se i consumatori rispetteranno la dose raccomandata: non si dovrebbero superare i due grammi al giorno, fa sapere l'ideatore. Neppure fosse un medicinale.

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