Cronache

La Francia ci prende ancora in giro: "Era un respingimento concordato"

La Francia risponde a Salvini dopo lo sconfinamento dei gendarmi che scaricano i migranti: "Bardonecchia sapeva"

La Francia ci prende ancora in giro: "Era un respingimento concordato"

Il filmato dell'ennesimo sconfinamento da parte dei francesi avvenuto ieri mattina intorno alle 9.30 nella zona di Claviere è da subito sembrato chiaro a tutti. Non ha avuto bisogno di tante interpretazioni o spiegazioni. Nel video, infatti, si vede chiaramente la nuova "invasione di campo" da parte dei francesi al confine con l'Italia. Una camionetta della gendarmiere francese fa scendere dal mezzo tre migranti e indica loro la strada per entrare nel nostro Paese. Poi il poliziotto risale (da solo) sulla camionetta e se ne va.

Immediatamente, Matteo Salvini è scattato su due piedi chiedendo spiegazioni al caro Emmanuel Macron che nei giorni scorsi, tramite la prfettura francese, aveva giustificato gli sconfinamenti con un (poco credibile) "erano poliziotti inesperti, non conoscevano bene i luoghi". "La Francia ha ammesso che venerdì scorso ha trasportato, 'per errore', un paio di immigrati in territorio italiano - attacca Salvini -. A Parigi si sono perfino risentiti, perché non ho accettato le scuse e ho chiesto mi venissero fornite le generalità degli stranieri abbandonati nei boschi. I francesi non hanno risposto. In compenso, questa mattina alle 9,30, un cittadino di Claviere ha filmato la polizia di Macron che entra in Italia e lascia per strada un gruppo di persone. Chi sono? Da dove vengono? Perché non siamo stati avvertiti? Senza spiegazioni rapide, complete e convincenti ci troveremmo di fronte a una provocazione e a un atto ostile! È un episodio che può danneggiare gravemente i rapporti Italia-Francia, e non per nostra scelta. Ci riflettano anche gli amici del Movimento 5 Stelle: chi vuole mettere in difficoltà il Paese non è tra di noi, ma è fuori...".

E ora, a 24 ore di distanza dal fattaccio, la prefettura delle Alte Alpi replica a Matteo Salvini. Come? Con un'altra balla che sembra essere colossale. La prefettura, infatti, spiega che l'ultimo episodio denunciato dal ministro dell'Interno italiano è in realtà un caso di respingimento di migranti alla frontiera tra Italia e Francia e non un nuovo sconfinamento. Ed era tutto concordato. Secondo loro.

"La prefettura delle Alte Alpi ha preso atto del video trasmesso da Matteo Salvini sui social network - si legge in un comunicato ufficiale -. A differenza dell'incidente occorso il 12 ottobre e per il quale sono state fornite le spiegazioni, questo video mostra una procedura di non ammissione alla frontiera sotto tutti gli aspetti, secondo la prassi accettata tra la polizia francese e la polizia italiana, come previsto dal diritto europeo".

La prefettura, quindi, sostiene che i tre migranti che compaiono nel filmato sono stati fermati dalla polizia francese "sul confine francese" sul punto di demarcazione del confine franco-italiano. E poi sarebbero stati portati in Italia. "Il segnale di confine sul bordo della strada è perfettamente visibile nel video - continua la nota -. Le persone che compaiono nel video sono state ispezionate presso il punto di attraversamento autorizzato di Montgenèvre, a 500 metri sulla RN 94. Provenienti direttamente dall'Italia e senza documenti di viaggio, sono stati informati del rifiuto di ingresso sul territorio francese. Secondo la procedura, la stazione di polizia di Bardonecchia è stata informata immediatamente".

Ma la balla colossale non finisce qui. E la prefettura francese va avanti nella sua tremolante giustificazione: "A differenza di quanto accade su altri segmenti del confine franco-italiano, la polizia italiana non è in grado di prendere in carico le persone non autorizzate così che le forze di sicurezza francesi hanno riportato queste persone al punto visibile sul video, che è l'unica posizione sicura nelle immediate vicinanze della linea di demarcazione del confine franco-italiano. La polizia francese si assicura sistematicamente che i non ammessi intraprendano il passaggio protetto che li conduce alla località situata sul versante italiano".

Ricapitoliamo, quindi. La polizia francese avrebbe fermato i tre migranti perché in Francia non li vogliono. Poi, però, pensano alla loro sicurezza, quindi li caricano in macchina e li portano in un punto più sicuro "nelle immediate vicinanze della linea di demarcazione del confine franco-italiano". Li scaricano. Indicano loro la strada per arrivare più facilmente in Italia e se ne vanno via. Perché ora - per la polizia francese - sono al sicuro. Basta indicare la via per l'Italia per essere al sicuro? Pare.

Ma se il governo giallo verde avesse qualche domanda, il governo francese si presta a rispondere.

"Questa informazioni - conclude la nota - possono essere verificate con le autorità di polizia italiane".

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