"La Francia ha conosciuto quello che noi viviamo in Siria da cinque anni"

Lo ha detto il presidente siriano Bashar Al Assad paragonando gli attentati di ieri a Parigi alla guerra in Siria

"La Francia ha conosciuto quello che noi viviamo in Siria da cinque anni"

"La Francia ha conosciuto quello che noi viviamo in Siria da cinque anni". Parola di Bashar Al Assad, presidente siriano in conflitto con i terroristi dell'Isis, che ha paragonato la gli attacchi terroristici che hanno sconvolto Parigi alla guerra civile nel suo paese.

"Le politiche sbagliate degli Stati occidentali, in particolare della Francia, verso gli eventi nella regione (mediorientale) e la loro ignoranza del sostegno dato da diversi loro alleati ai terroristi sono le ragioni dietro l'espansione del terrorismo", ha affermato Assad. Il presidente siriano ha sottolineato l'esigenza di "adottare nuove politiche e assumere iniziative attive per mettere fine al sostegno logistico e politico ai terroristi". Dalla Siria è stato un giornalista di Europe 1 a riportare le dichiarazioni del presidente siriano, che proprio oggi riceverà una delegazione di quattro deputati francesi e mentre a Vienna sono in corso i colloqui di pace sulla Siria. Gli attacchi terroristici a Parigi "certamente influenzeranno la discussione" sulla Siria al summit di Vienna, dove "questo argomento sarà sicuramente toccato durante le trattative di oggi": ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Ma, da Praga, il ministro degli esteri britannico Philip Hammond ha chiarito la posizione della Gran Bretagna: "Siamo convinti che Bashar al-Assad deve andarsene, ciò fa parte del cambiamento del regime in Siria. Ma ci rendiamo conto che la trasformazione sarà un processo nel quale Assad può svolgere un ruolo".

Dall'Italia il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, si è schierato invece accanto della Siria nella guerra contro il terrorismo: " "Bisogna intervenire con la forza dove nasce il terrorismo islamico, in Siria, in Libia. L'Italia ha 30 missioni in giro per il mondo, andiamo da chi ci ha dichiarato guerra. Chi non fa niente è complice dei terroristi".

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