In questo momento ci sono in tutto il mondo 32.186.413 persone contagiate, pari alla popolazione di una nazione media come l'Afghanistan o il Perù. E in questo mondo omicronizzato, ci sono continenti che stanno peggio di altri. Primo tra tutti l'Europa. Che nel planisfero della pandemia è una unica macchia rosso scuro in un mondo rosa. Uniche nazioni ad avere numeri paragonabili a quelli del Vecchio continente sono Stati Uniti, Canada, Argentina e Australia.
L'Europa, dunque. L'incidenza dei contagi è spaventosa in molte nazioni. In testa l'Irlanda, con 2.500 contagi ogni 100mila abitanti. Seguono Cipro (2.074), la Danimarca (1.997), l'Islanda (1.972), il Regno Unito (1.797), la Francia (1.795), il Montenegro (1.737), la Spagna (1.572), il Portogallo (1.456), la Svizzera (1.242), la Grecia (1.216) e l'Italia (1.212).
I governi faticano a stare al passo di questa crescita esponenziale, che per fortuna ovunque non mette ancora in crisi gli ospedali. È come se dappertutto ci si limitasse ad attendere la fine della buriana con semplici correttivi alle misure già esistenti. Nella Francia che vede avvicinarsi i 300mila contagi quotidiani, a dicembre sono stati effettuati non meno di 30 milioni di tamponi, 28 milioni dei quali rimborsati dalla Sécurité Sociale, per un costo a carico delle casse pubbliche di un miliardo di euro in un solo mese. In Francia solo i non vaccinati e gli stranieri pagano i test. Si è fermato invece l'esame del pass vaccinale all'Assemblea nazionale: riprenderà nelle prossime ore. In Austria i tanti contagi decimano il personale e in alcune località sciistiche del Tirolo (Sölden, Sankt Anton, Kirchberg) chiudono alberghi e baite. In Germania, dopo il calo delle scorse settimane dovuto alle severe misure di contenimento, l'incidenza del virus torna a salire per il sesto giorno consecutivo attestandosi a 239,9 nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti e il consiglio degli esperti del governo sta studiando la riduzione dei tempi della quarantena. Record di casi anche in Svezia (11.507 contagi) e anche il re Carlo XVI Gustavo e la regina Silvia positivi. «Il re e la regina, che sono completamente vaccinati con tre iniezioni, hanno sintomi lievi e si sentono bene, date le circostanze», fanno sapere da corte.
Lo tsunami Omicron si abbatte sugli Stati Uniti dopo le festività di fine anno. Nella sola giornata di lunedì i casi di contagio sono stati, secondo la Johns Hopkins University oltre un milione, il doppio rispetto a quattro giorni fa e il quadruplo in poco più di una settimana. In Florida, uno degli stati Usa meno restrittivi, i contagi sono cresciuti del 948 per cento in due settimane.
E Israele smentisce di avere adottato una politica che conduca all'immunità di gregge.
«Non vogliamo che tutti vengano contagiati, ci mancherebbe altro! - dice in tv il coordinatore israeliano della lotta al Covid, Saman Zarka -. Pertanto è opportuno che tutti andiamo a vaccinarci, che teniamo le mascherine e ci proteggiamo».
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