La frase choc: «Lo stupro di Jesolo? Se l'è cercata»

Oltre al danno la beffa. La quindicenne di Jesolo per qualcuno è «colpevole» di essersi fatta stuprare. Quel «qualcuno» non è un soggetto qualsiasi, ma un agente Mauro Mastro, segretario di un sindacato indipendente di polizia di Rovigo. Da ieri è «sorvegliato speciale» del Viminale, che ha trasmesso gli atti agli uffici competenti affinché venga valutato ogni profilo di responsabilità disciplinare. L'agente era intervenuto sulla violenza avvenuta tra il 22 e 23 agosto a una turista, stuprata da un senegalese scrivendo sulla sua pagina Fb: «Queste ragazzine pensano di rimediare una canna facendo servizietti veloci agli spacciatori... poi trovano quello che invece vuole il servizio completo e allora piangono perché le stuprano...storia vecchia come il mondo».

La cronaca di questi giorni, purtroppo, riporta una lunga catena di violenze. A Maneggio, sul Lago di Como, si cerca il quarto componente del «branco» che l'8 agosto ha stuprato due giovanissime turiste di Varese. Gli arresti sono scattati due sere fa per Nicholas Pedrotti, il barman valtellinese di 22 anni, e due stranieri, lavoratori stagionali nel comasco. Il ventiduenne era pronto a fuggire all'estero, ma è stato bloccato e i carabinieri temono che quarto ricercato sia riuscito nell'impresa.

A Mazara del Vallo, invece, ieri un 26enne è stato arrestato dai militari per violenza sessuale e rapina. L'uomo, armato di coltello, ha minacciato e abusato di una donna colombiana all'interno dell'abitazione della vittima. Dopo l'allarme, i militari si sono precipitati sul posto e hanno udito le urla proveniente dall'appartamento. Hanno fatto così irruzione e neutralizzato l'aggressore.

Infine la questura di Roma ha emesso il decreto di espulsione nei

confronti del 37enne del Bangladesh, accusato di violenza sessuale nei confronti di una turista danese. L'episodio è avvenuto a Rimini, nella notte tra domenica e lunedì, dove i venditore di rose era stato individuato e fermato.