Gli scavi sotto la Casa del Jazz mirano a ispezionare gallerie sotterranee mai esplorate prima. Proprio in quei tunnel potrebbero esserci il corpo del giudice Paolo Adinolfi, scomparso misteriosamente 31 anni fa. O potrebbero anche esserci più corpi. "Tempo fa parlai con un ex magistrato che stava facendo delle ricerche e che mi disse che proprio lì poteva nascondersi il corpo di mia sorella. Lui ne era abbastanza convinto" dice Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, la cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983. "Stamattina appena ho letto la notizia degli scavi ho ripensato subito a quanto mi è stato detto". Più caute le parole della legale della famiglia, Laura Sgrò: "È giusto fare ogni approfondimento in relazione alla scomparsa del dottore Adinolfi, la sua famiglia cerca verità e giustizia dal 1994. Va a loro il nostro abbraccio e la nostra solidarietà. È certamente suggestivo in questo momento qualsivoglia riferimento a Emanuela, ciò non toglie che tante cose relative alla seconda inchiesta, che ha familiarità con il luogo in cui si scava adesso, a nostro avviso, meritavano un ulteriore e più attento approfondimento".
Scettico Otello Lupacchini, l'ex magistrato che indagò sulla Banda dalla Magliana: "Trovare il corpo di Emanuela Orlandi mi sembra un'operazione troppo complicata, una sorta di salto mortale triplo carpiato dal punto di vista logico, neanche dal punto di probabilistico, ma sotto il profilo possibilistico è possibile. Ritengo possibile che ci siano i resti anche di Emanuela. Lei sparisce nel 1983 e la catacomba viene tombata nel 1994".