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"Free Alfredo". E attaccano il Giornale

Anarchici tedeschi rivendicano l'attentato a Berlino e usano il nostro quotidiano

"Free Alfredo". E attaccano il Giornale

Nella notte tra venerdì 27 e sabato 28 gennaio, ignoti hanno dato alle fiamme l'auto con targa diplomatica di Luigi Estero, primo consigliere dell'ambasciata italiana a Berlino. Un'azione compiuta poche ore dopo l'assalto al Consolato generale italiano di Barcellona. A distanza di alcuni giorni, dalla Germania è arrivata la rivendicazione anche nel nome di Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame contro il 41-bis, di recente trasferito dal carcere di Sassari a quello di Opera con il medesimo regime detentivo. Nel documento si utilizza la prima pagina de il Giornale di domenica 29 gennaio. L'editoriale del direttore di quel giorno dal titolo «L'errore peggiore? Sottovalutare» metteva in guardia dal rischio di sminuire l'escalation di violenza. Il titolo principale, invece, era: «Criminali pro Cospito. Violenza anarchica».

Probabilmente non una scelta casuale, quindi, l'utilizzo di quella prima pagina per la rivendicazione dell'attentato: «Con l'attacco al corpo diplomatico italiano nella capitale tedesca, con il fuoco mirato sull'auto numero 3 dell'ambasciata, partecipiamo alla settimana di azione. Si trovava a Schöneberg sulla Barbarossa-Platz e apparteneva a Luigi Estero, il primo consigliere».

A firmare il documento, rilanciato dai siti d'area e dalle comunità social è il sedicente gruppo Zelle schwarzer Vögel, «cellula degli uccelli neri», tradotto in italiano.

Nella rivendicazione definiscono l'attentato all'auto di Luigi Estero come un «atto di violenza rivoluzionaria» rivolto «ai responsabili della brutale oppressione quotidiana». Le loro intenzioni sono molto chiare e lasciano presagire una nuova escalation di violenza e minacce contro l'ordine costituito: «Vogliamo che i dipendenti pubblici, i giudici, i poliziotti, i politici e i diplomatici non abbiano una vita tranquilla, si sentano insicuri e non possano dormire sonni tranquilli». Mettono nel loro mirino i rappresentanti dello Stato, puntano il dito contro il governo italiano per le missioni in nord Africa nel tentativo di trovare una soluzione risolutiva per i flussi migratori e si compiacciono di aver alzato la tensione in Italia, esultando del fatto che «il ministro degli Esteri italiano stia ora valutando di aumentare la sicurezza per il suo personale dell'ambasciata. Sosteniamo il loro totale isolamento».

Nella rivendicazione citano anche l'azione compiuta quasi in quelle stesse ore a Barcellona, rivolgendo «un saluto cospiratorio ai compagni di Barcellona che hanno avuto un'idea simile e che la stessa notte hanno distrutto le vetrate del Consolato italiano». C'è soddisfazione nelle loro parole, perché «la paura attanaglia chi detiene il potere» mentre «un'idea si materializza nelle azioni del movimento anarchico». Ed ecco che nel documento si menziona l'anarchico rinchiuso al 41-bis nel carcere di Opera: «Alfredo Cospito è molto vicino - vero e vivo - e quindi c'è una vicinanza tra tutti gli altri insorti nelle carceri e nelle strade». La conclusione è ugualmente tensiva ma si rivolge ai gruppi interni alla Germania: «Siamo particolarmente lieti dell'espansione degli attacchi contro le forze dell'ordine, i partiti e le società a Berlino». La procura di Roma ha aperto un fascicolo nelle ore immediatamente successive ai fatti, l'indagine è coordinata dalla procura antiterrorismo e svolta dai carabinieri del Ros e dagli agenti della Digos.

La rivendicazione non fa altro che confermare ciò che già era chiaro: l'azione anarchica ha ripreso vigore.

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