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Una frode fiscale inguaia Olaf Scholz. La polizia ha già sequestrato le sue mail

Si indaga su possibili favori da parte di esponenti dell'Spd di Amburgo tra il 2011 e il 2018, quando era sindaco. Lui: niente da nascondere

Una frode fiscale inguaia Olaf Scholz. La polizia ha già sequestrato le sue mail

Non è un buon momento per Olaf Scholz, il cancelliere tedesco, alle prese con un vecchio scandalo politico che ritorna a perseguitarlo e rischia di macchiare anche lui. Non bastasse, deve anche fare i conti con i sondaggi del suo partito, l'Spd in picchiata al 18 per cento. La polizia tedesca ha esaminato le e-mail del cancelliere dal 2015 in poi, nell'ambito delle indagini sul caso «CumEx Files», una frode fiscale commessa da alcune banche. I fatti risalgono a quando Scholz era ancora sindaco di Amburgo, carica che mantenne fino alla sua nomina nel 2018 a ministro delle Finanze nel governo di Angela Merkel. «Non c'è nulla da nascondere», ha negato lui.

Il portavoce del governo Steffen Hebestreit ha confermato intanto che Scholz tornerà a dichiarare davanti alla commissione d'inchiesta di Amburgo. In questa trama, in cui si è vista coinvolta la banca, gli operatori di Borsa utilizzavano una lacuna nella legge per scambiare azioni a grande velocità tra varie parti nel momento in cui si pagavano i dividendi, al fine di ricevere dal Fisco restituzioni di imposte che non avevano pagato. Per molto tempo non è stato chiaro se lo scambio di Cum-Ex significava semplicemente sfruttare un buco nella normativa o se invece è un reato. L'anno scorso il Tribunale Supremo della Germania ha stabilito che la manovra è illegale, cosa che ha dato luogo ad una serie di cause. Lo scandalo si è complicato per il ritrovamento di una grande somma di denaro in contanti nel domicilio di uno dei compagni di Scholz nell'Spd, l'ex deputato Johannes Kahrs. Secondo Norbert Hackbusch, della Linke, i risultati delle indagini di cui dispone la commissione mostrano che sono stati trovati oltre 200mila euro in contanti nella cassaforte di Kahrs. La Procura non ha sequestrato i soldi perché non è illegale accumulare somme in contanti, gli osservatori considerano il caso Kahrs dubbio, come minimo, e di fatto sta aggiungendo non poco imbarazzo nel partito.

Ma cosa c'entra il Cancelliere? La commissione parlamentare d'inchiesta tenta di chiarire se ci sia stata qualche influenza politica nelle decisioni fiscali durante il mandato di Scholz come sindaco di Amburgo.

Poco dopo le riunioni tra Scholz e il comproprietario della banca Warburg, Christian Olearius, le autorità fiscali rinunciarono inizialmente a riscuotere imposte per decine di milioni di euro. Più tardi, tuttavia, la banca dovette restituire oltre 176 milioni di euro in imposte erroneamente restituite, dopo una sentenza giudiziaria. Nella sua prima apparizione davanti alla commissione dell'aprile 2021, Scholz ha negato qualunque influenza politica nel caso. «Il cancelliere tedesco Olaf Scholz non sapeva niente dei 200.000 euro in contanti trovati in una cassetta di sicurezza dell'ex deputato Spd Johannes Kahrs», ha ribadito il portavoce del governo.

Gli inquirenti stanno cercando di scoprire se le autorità, incluso Scholz, abbiano fatto pressioni sugli organi fiscali comunali affinché non riscuotessero le tasse oggetto dello schema. Karhs è indagato per sospetto di favoritismi. A settembre è stato perquisito il suo appartamento e, come si è saputo ora attraverso gli archivi, è stata trovata la cassaforte. È certo che non si può stabilire alcun collegamento tra la banca e il denaro ritrovato, ha detto Hackbusch, ma ha aggiunto che le agende di Olerarius mostrano che Kahrs ha realizzato gestioni per lui, pur sapendo che «era indagato per sospetta evasione fiscale grave».

Secondo questi diari, Kahrs fu anche colui che agevolò le riunioni del banchiere con Scholz nel 2016 e nel 2017.

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