Viene da chiedersi come mai la New York liberal, anzi ultra liberal - quella dei salotti più vicini alla Ocasio-Cortez e a Bernie Sanders che all'establishment democratico, quella che spende migliaia di dollari per un tavolo al Met Gala e poi va in solluchero per l'abito-slogan "Tax the rich", quella che scrive terminando le parole con schwa e asterischi, quella del genere neutro e del Gay Pride permanente, quella del femminismo duro e puro e del #metoo come imperativo, quella eco friendly ma mai con la Tesla, quella dei capitalisti con sensi di colpa grandi quanto le loro ville negli Hamptons, quella che chiede più fondi per l'istruzione (pubblica) ma iscrive i figli in una delle Ivy League, quella che predica buonismo ma poi schifa Trump e i suoi elettori perché li considera tutti quanti rozzi, quella del politicamente corretto per policy e del woke come religione - ecco, per l'appunto, viene da chiedersi come mai quella piccola fetta d'America, che è New York ma che non rappresenta tutto il resto degli Stati Uniti, abbia eletto l'estremista (di sinistra) Zohran Kwame Mamdani.
E non solo perché, da "buon" socialista (e con socialista Oltreoceano intendono comunista), ha già promesso di spremere di tasse i ricchi, ma perché musulmano con il radicalismo che la sua religione spesso si porta dietro.E, quindi, viene da chiederselo: perché? Poi su X Alex Soros, figlio del finanziere ungherese ed "erede" del suo impero miliardario, condivide la foto in cui abbraccia il neo sindaco. E il cerchio si chiude.