La frustata di Berlusconi

Con Renzi solo su riforme concordate. Quella del lavoro non lo è O l'euro cambia o è meglio uscirne. Ultimatum al ribelle Fitto

La frustata di Berlusconi

Berlusconi perde le staffe raramente, direi quasi mai. Se ha un difetto, perché in politica è un limite, è proprio quello di essere eccessivamente comprensivo, paziente ed ecumenico con i suoi uomini. Se ieri, in direzione di Forza Italia, ha perso le staffe con il ribelle Raffaele Fitto, invitandolo ad adeguarsi o ad andarsene, non è stato quindi per fatto personale o impeto. È che ha fiutato nell'aria, o forse già sa, che siamo alla vigilia di fatti che possono cambiare in modo irreversibile - in meglio o in peggio lo si vedrà - il corso della politica italiana e probabilmente anche gli assetti europei. Ci sono quindi momenti in cui il dibattito e il dissenso interno al partito sono accettabili e legittimi, altri in cui deve prevalere un interesse superiore. E che per cui sia dannoso sfiancare il partito con estenuanti discussioni su questioni di potere interno, aprire varchi ai nemici, cercare visibilità a tutti i costi o seminare zizzania attraverso i giornali.

Non è un mistero che Renzi sia in grande difficoltà a piegare le resistenze al suo interno sul jobs act, così come a rispettare i patti usciti dal Nazareno (e già modificati a suo favore una volta) sulla legge elettorale. Non è un mistero che il presidente Napolitano abbia fatto sapere di voler mollare quanto prima e che in alcuni ambienti si ipotizzino elezioni anticipate. È un fatto che la Francia ha rotto la diga tedesca del rigore a tutti i costi e che questo provocherà enormi contraccolpi in Europa e quindi anche in Italia. È sotto gli occhi tutti che il povero Mario Draghi non sa più che pesci pigliare per salvare capra e cavoli.

Tutto questo è talmente evidente che ieri la Borsa di Milano è crollata e lo spread ha cominciato a risalire. Lo sappiamo: i mercati non sono il vangelo, spesso imbrogliano ma sempre anticipano l'aria. E se vanno giù così di botto, significa che la tempesta è in arrivo.

È questo quindi il momento di dividersi, di spaccare un partito - Forza

Italia - già in difficoltà di suo? La storia - da Fini ad Alfano - insegna tra l'altro che chi è sceso dalla barca in piena tempesta è naufragato con la sua scialuppa sugli scogli. Per cui: caro Fitto, torna a bordo, ca...

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