Dalla fuga dall'Iran alla conquista dello spazio. La vita di successi del comandante Jasmin

La Moghbeli guida la missione "Crew-7" di Nasa e SpaceX partita ieri per portare 4 astronauti sulla Iss. La famiglia scappata dal regime di Teheran

Dalla fuga dall'Iran alla conquista dello spazio. La vita di successi del comandante Jasmin
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È stata lanciata ieri la navetta Crew Dragon Endurance diretta alla Stazione Spaziale Internazionale con quattro astronauti a bordo. A guidare la missione sarà l'americana Jasmin Moghbeli giovane donna di origini iraniane. È cominciata così la missione Crew 7, nella quale i quattro astronauti dovranno avvicendarsi all'equipaggio della missione Crew 6. All'indomani del rinvio, il 25 agosto, dovuto a un problema tecnico a uno dei sistemi di controllo ambientale della capsula, il lancio è avvenuto per conto della Nasa con un razzo Falcon 9 della SpaceX di Elon Musk dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral. Il conto alla rovescia è stato difficile, dopo che il centro di controllo della Nasa a Houston ha rilevato una perdita nel braccio utilizzato dagli astronauti per accedere alla Crew Dragon. Un problema che non ha però interferito con il lancio. Oltre a Jasmin Moghbeli nel ruolo di comandante, della missione fanno parte il danese Morgensen dell'Agenzia Spaziale Europea, Satoshi Furukawa dell'Agenzia spaziale giapponese Jaxa e il cosmonauta dell'agenzia spaziale russa Roscosmos Konstantin Borisov.

Moghbeli classe 1983, è nata in Germania, a Bad Nauheim, da genitori iraniani fuggiti da Teheran dopo la Rivoluzione del 1979, ma è sempre vissuta a Baldwin nello Stato di New York. Proprio a New York è stata selezionata dalla Nasa nel 2017, anno in cui è entrata in servizio. Giocatrice di basket al college, laureata in ingegneria aerospaziale al Massachusetts Institute of Technology, pilota di elicotteri in Afghanistan, la sua storia è quella di un'incredibile carriera costellata di successi già all'età di quaranta anni. Dopo la laurea in ingegneria aerospaziale al MIT, ha seguito un master in ingegneria aerospaziale presso la Naval Postgraduate School. Moghbeli ha all'attivo oltre 150 missioni di combattimento e 2 mila ore di volo su oltre 25 diversi velivoli. Sul terreno conta esperienze di rilievo: è stata schierata con l'HMLA367, uno squadrone di elicotteri del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, per appoggiare le Forze internazionali di assistenza alla sicurezza e ha partecipato all'Operazione Enduring Freedom dal 2009 al 2010. Ha ricevuto quattro medaglie aeree, una medaglia al servizio meritevole, due medaglie di encomio della Marina e del Corpo dei Marines e vari altri encomi.

Sposata, mamma di due gemelli, Jasmin ha sempre voluto fare l'astronauta: «È piuttosto divertente quello che mi è accaduto - ha detto in un'intervista - perché nel mio annuario della prima media, quella pagina in cui ogni studente scrive ciò che vuole diventare da grande, avevo già detto di voler viaggiare nello spazio». Per lei quella sulla Stazione Spaziale Internazionale è la prima missione da astronauta: «Ogni collega con cui ho parlato - ha spiegato - ha detto che guardare la Terra dallo spazio ha cambiato la sua prospettiva per sempre».

«Non riesco a immaginare come sarà per me. Ricordo che quando ho visto il Grand Canyon per la prima volta, ho pensato che fosse incredibile, ma guardando indietro al nostro pianeta dallo spazio non riesco proprio a immaginare le mie emozioni».

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