
Tutto è bene quel che finisce bene, eppure le 36 ore che hanno tenuto con il fiato sospeso Ventimiglia, la Liguria e l'Italia tutta si portano appresso dubbi e stranezze su cui forse bisognerà indagare.
La prima anomalia è al momento della sparizione. Allen si è allontanato mentre il padre era intento a montare la tenda, impresa certamente che richiede molta attenzione e giustifica un momento di distrazione. Ma è possibile che un bambino di cinque anni possa camminare per diversi minuti in un campeggio in pieno giorno (erano le 19,15) senza che nessuno lo veda o lo fermi? E all'uscita della struttura, dove il piccolo è stato ripreso dalla telecamera di sorveglianza, non c'era un custode? Il video mostra il piccolo uscire in strada con passo incerto, impiega molti secondi per lasciare ol camping, nel video diffuso si vedono delle persone sedute a un tavolino a pochi metri dall'uscita, ma probabilmente la loro visuale è coperta dalle piante. E poco dopo l'uscita di scena di Allen, compare un uomo in maglietta azzurra, con la barba, che non sembra però essersi accorto di quel bambino in fuga. Una successione di casualità, certamente, ma forse ci sono anche trascuratezze e una certa dose di indifferenza da parte di avrebbe potuto o dovuto vedere quel ragazzino.
Un'altra ombra della vicenda riguarda l'unico incontro "certificato" di Allen con un adulto nel corso delle 36 ore, quello con Pierluigi Dellano, l'uomo che poco dopo la fuga di Allen dal campeggio ha visto il bambino dei pressi della sua abitazione. Intervistato dalla Stampa, Dellano ha raccontati di aver "accompagnato il ragazzo che è venuto nella mia villa e poi l'ho portato giù per strada pensando di fare una cosa positiva. volevo portarlo qua, dalla polizia. Il bambino poi a un certo punto mi ha tirato, non parlava bene, l'ho portato fino ad un certo punto e poi l'ho lasciato, mi tirava e cercava papà' non parlava bene. Mi mi sono accorto che era autistico. Poi è scappato via. Dopo due ore ho capito che era successo". Una ricostruzione tutta da verificare, naturalmente, ma che nel caso corrispondesse a verità dimostrerebbe un comportamento assai discutibile da parte di un adulto alle prese con un bambino di cinque anni dei cui problemi psicologici lui stesso sostiene di essersi accorto. E poi, per quanto un bambino possa divincolarsi ed essere agile, è impensabile che riesca a sfuggire a un uomo di mezza età in buona forma fisica, come appare Dellano. Che poi, quasi consapevole di avere avuto un comportamento non impeccabile, ammette, riferendosi ai lunghi interroagtori a cui è stato sottoposto sabato: "Mi hanno torchiato bene".
L'uomo, sul quale prima del ristrovamento di Allen si erano allungati cupi sospetti, rischia ora l'accusa di abbandono di minore.
La magistratura, infatti, starebbe vagliando la sua posizione, indispettita dalle lacune e dalle contraddizioni dei suoi racconti e soprattuto dal fatto che quando ha visto il piccolo girare da solo non abbia pensato a fare la cosa più ovvia, ovvero contattare le forze dell'ordine. L'atteggiamento collaborativo avuto successivamente da Dellano e il lieto fine della vicenda potrebbero però contribuire gli inquirenti a chiudere un occhio.