
Un ragazzo alla guida di un grosso scooter in una strada periferica di Milano, una Volante che arriva di fronte e il giovane che svolta d'improvviso in un probabile tentativo di fuga, visto che era senza patente (sembra avesse il foglio rosa). Il 20enne accelera, i poliziotti gli vanno dietro insospettiti dalla manovra, ma non avviano alcun inseguimento. Poco dopo però il ragazzo, Mohamed Mahmoud, nato in Libia, si schianta contro un semaforo. Morirà in ospedale.
Un episodio che ricorda per alcuni aspetti la storia di Ramy Elgaml, il 19enne morto a novembre al Corvetto dopo un inseguimento, questo sì a forte velocità, da parte dei carabinieri dello scooter di cui era passeggero. Il nuovo fatto è avvenuto poco dopo le 3 di ieri. Il pm Giorgia Villa ha disposto il sequestro dei due mezzi coinvolti, il T-Max e la Volante, e nelle prossime ore aprirà un fascicolo per omicidio stradale contro ignoti per procedere all'autopsia. Secondo i primi accertamenti, affidati alla polizia locale, sarebbe da escludere un impatto fra scooter e auto di servizio. Non ci sarebbe stato neppure un vero inseguimento. Troverebbe fin qui riscontro la versione secondo cui il ragazzo alla vista della polizia in viale Ortles, nella zona sud della città, forse spaventato ha accelerato e ha svoltato improvvisamente a sinistra in via Cassano d'Adda. La pattuglia ha a propria volta svoltato, senza attivare sirena né lampeggianti, e ha visto a poche centinaia di metri lo scooter schiantarsi, all'altezza di via Marco D'Agrate, tra Corvetto e Vigentino, non troppo lontano da dove è morto Ramy. Nelle immagini delle telecamere che hanno ripreso tutto, si vede la Volante arrivare alcuni secondi dopo la caduta e a velocità moderata.
Il 20enne avrebbe perso il controllo del mezzo, forse per la velocità sostenuta, e a un incrocio sarebbe finito contro un semaforo. I poliziotti hanno chiamato il 118 e il giovane è stato portato in codice rosso all'ospedale Humanitas di Rozzano, dove è morto poco prima dell'alba. In pronto soccorso si sono radunati amici e parenti della vittima, una trentina di persone, molte del Corvetto e molte donne. Ci sono stati pianti e urla e qualcuno ha provato a entrare, ma è stato bloccato dalle forze dell'ordine. Non ci sarebbero stati episodi di violenza, solo proteste, tuttavia per prevenzione sono stati schierati gli agenti del Reparto mobile e i carabinieri del battaglione Lombardia in assetto anti sommossa. «Non c'è stata nessuna aggressione ma sono arrivate le forze dell'ordine in prevenzione», precisa l'ospedale. E la Questura: le persone accorse volevano «piangere il loro caro defunto, pretendendo di vedere il corpo». Scene identiche si sono ripetute all'obitorio di piazzale Gorini, quando il corpo è stato trasferito. Al Tgr qualcuno riferisce che Mohamed Mahmoud e Ramy Elgaml si conoscevano. «Mohamed era un bravissimo ragazzo», dice ai microfoni un amico. Il 20enne era regolare in Italia e aveva precedenti per droga.
Risulta residente a Brembate, in provincia di Bergamo. Il motore dello scooter che guidava è rubato, mentre il mezzo è intestato a un giovane del Corvetto. Mahmoud era già stato multato il 7 marzo scorso per guida senza patente.
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