
Gli aiuti piovono su Gaza in tonnellate di pacchi preparati in Europa, Egitto, Giordania. Witkoff visita e verifica che gli americani distribuiscono milioni di pasti. È una gara che non cambierà niente. Gaza resta all'opinione di Sinwar quando disse che aveva bisogno di un milione di vittime per accusare Israele di genocidio. Genocidio? Nel 1967 gli Asati erano 350mila ora sono 2,5 milioni, difficile immaginare che qui ci sia stato un genocidio. Anzi, Israele riponeva grandi speranza su Gaza quando la sgomberò di 9mila israeliani disperati perché vivesse al suo fianco, da Stato palestinese. Si ritrovò un assedio continuo e migliaia di chilometri di gallerie, sponsor Qatar e Iran.
Adesso mentre Israele si affanna a ripetere quanti aiuti abbia fornito, si deve ammettere che è vero: parole dell'Onu. Da maggio di 2.010 camion ne sono stati depredati 1.753 (87%). Da 27.434 tonnellate di cibo, Hamas se ne è rubata 23.353. Si vede a occhio, filmati che ogni giorno mostrano lo scontro fra gente che cerca di portarsi a casa il cibo e terroristi armati che sparano, e quando l'esercito spara lo fa contro i jihadisti. Ma i media cercano un colpevole che corrisponda ai pregiudizi: un suprematista bianco, preferibilmente ebreo, oppressore... Le bugie hanno le gambe corte, ma le hanno lunghe quando l'ideologia prende il posto della ragione.
Non solo la campagna poi smentita dal New York Times sul povero bimbo Mohammed che non soffriva di malnutrizione ma di una malattia genetica, se ne accumulano ancora, in cui i bambini e le mamme seguitano a essere protagonisti di una campagna che fa della malnutrizione la prova della crudeltà israeliana. Il mondo lega la questione della fame alla richiesta di cessare dalla guerra, come se Hamas volesse più cibo per la gente e allora poi fosse maggiormente disponibile a un accordo per liberare tutti gli ostaggi. Non è così. Il cibo ad Hamas serve solo a nutrire le sue ambizioni, le sue tasche, le sue riserve di guerrieri. Ogni resa è segno di debolezza dell'Occidente e quindi di vittoria. È per questo che la pace appare così lontana.
Se poi l'Europa premia il 7 ottobre con la richiesta di uno Stato palestinese, ancora di più non si rivedranno gli ostaggi, la fame peggiorerà e ci saranno più morti. E cosa succederà quando sarà votato all'Onu lo Stato palestinese? Niente. Il mondo diventerà solo più pericoloso per tutti.