
Accusato di danneggiamento aggravato dall'uso di benzina verrà giudicato oggi per direttissima in tribunale a Busto Arsizio (Va). Tuttavia la ragione che ieri mattina lo ha spinto a seminare il panico davanti ai banchi dell'affollatissima area partenze del Terminal 1 di Malpensa rischia comunque di restare un mistero "prigioniero" della sua mente instabile. Maliano, 27 anni, incensurato, residente a Milano nella zona più popolare di Porta Vittoria (periferia sud est) e titolare di un permesso di protezione internazionale sussidiaria valido fino al 2027, Aboubacar Traoré intorno alle 11 ha raggiunto l'area aeroportuale pur non essendo un passeggero e quindi sprovvisto di una carta d'imbarco. All'inizio lo hanno sentito imprecare, prima sottovoce quindi a voce sempre più alta, in evidente stato di alterazione, contro il personale dello scalo, mentre si aggirava agitatissimo nelle vicinanze dei banchi check in 12 e 13. All'improvviso ha estratto un martello che teneva in una borsa a spalla e ha iniziato a colpire con violenza i monitor degli imbarchi, sotto gli occhi increduli e impauriti dei passeggeri, scatenando paura e confusione tra chi era in attesa del proprio volo. Solo allora, tra il fuggi fuggi generale, la gente si è resa conto che ancora prima di brandire il martello, l'immigrato aveva anche appiccato il fuoco al check in dopo aver cosparso con la benzina che teneva in una piccola tanica anche i cestini dei rifiuti lì intorno: le fiamme erano già alte un paio di metri. Del rogo se n'erano resi conto intanto però gli uomini e le donne del personale Sea, la società che gestisce l'aeroporto, che avevano avvertito l'odore acre di fumo salire nei loro uffici al piano superiore. Uno di loro ha raggiunto di corsa al Terminal 1 e, grazie anche all'intervento di alcuni viaggiatori, è riuscito a bloccare il folle con il martello fino all'intervento del personale della Polaria e della sicurezza aeroportuale che lo hanno bloccato in maniera definitiva a terra, rendendolo completamente inoffensivo, quindi gli hanno messo le manette per arrestarlo.
Nel frattempo, mentre le fiamme venivano spente da alcuni addetti dello scalo che hanno utilizzato gli estintori, sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Malpensa, che hanno evacuato il terminal e cinturato l'area anche se solo a scopo precauzionale, come previsto dalla procedura in casi come questo in cui si è sviluppato del fumo. L'unico ferito in seguito all'accaduto, infatti, non è grave: si tratta del dipendente Sea intervenuto a bloccare il maliano ed è stato affidato alle cure del personale sanitario dello scalo.
Nonostante il caos e la paura vissuti da chi ha assistito alla scena, l'attività dell'aeroporto, rimasto sempre operativo, è proseguita senza particolari disagi, anche i ritardi sono stati davvero limitati. Resta però lo spavento per chi, suo malgrado, si è trovato di fronte a una scena di violenza tanto improvvisa e assurda. Le immagini dell'accaduto postate sui social hanno fatto rapidamente il giro del web. "Le martellate sembravano colpi di pistola" hanno dichiarato sconvolti alcuni passeggeri; altri gridavano: "Bomba! Attentato!".
Portato nelle camere dei fermati della questura di Varese, la polizia ha ricostruito le ultime ore di Aboubacar Traoré. Scoprendo che nemmeno 24 ore prima era già stato denunciato a piede libero per danneggiamento a Milano e a due passi da casa sua, dai carabinieri della compagnia Porta Monforte. Anche allora in evidente stato di alterazione e sempre brandendo un martello, il 27enne aveva frantumato la vetrina di un negozio di viale Corsica dove si riparano i telefoni e minacciato il titolare cinese che si era rifiutato di rimborsargli l'acquisto di un oggetto da lui acquistato in precedenza.
I militari intervenuti sul posto, dopo averlo tranquillizzato, avevano fatto accompagnare il maliano in ambulanza all'ospedale Niguarda in codice verde per accertamenti sanitari relativi proprio alla sua manifesta inquietudine. Da lì, è evidente, Traoré si è poi allontanato. Come e perché ieri abbia raggiunto così esagitato Malpensa, stamattina il giovane maliano potrebbe chiarirlo davanti al giudice.