
Ha fatto bene il ministro Schillaci ad azzerare la commissione Nitag?
"Se riteneva che la commissione non avesse l'adeguato valore scientifico, ha fatto bene a scioglierla".
Da chi dovrebbe essere composta la prossima commissione?
"Da figure di alto profilo, personalità che abbiano sempre dimostrato competenza e autorevolezza nel campo medico-scientifico. Di certo, non chi mette in discussione i vaccini tout court, come fossero un'arma di distruzione di massa".
Secondo lei è possibile il pluralismo delle idee nel campo della scienza?
"Pur avendo un ruolo consultivo, i pareri del Nitag hanno ricadute su istituti di ricerca, Asl, ospedali. Proprio per questo deve lavorare con assoluto rigore scientifico, senza deviare da questo solco".
Il leghista Borghi ha ritirato il suo emendamento ma sostiene che l'Italia dovrebbe allinearsi alla maggioranza dei Paesi dove non esiste la obbligatorietà dei vaccini.
"L'obbligo vaccinale è uno strumento fondamentale per garantire un livello di sicurezza sanitaria che non possiamo permetterci di compromettere. Certo, ogni vaccino ha la sua epoca, ma se ai suoi tempi non fosse stato obbligatorio, oggi virus come il vaiolo o la polio girerebbero ancora. Sono sempre stati seguiti protocolli seri, che hanno valutato il vaccino e calcolato i rischi. È vero, con il Covid c'è stato meno tempo per sperimentare, ma alla luce dei fatti gli effetti collaterali sono stati in linea con quelli degli altri immunogeni".
C'è comunque chi fa un distinguo tra i vaccini.
"Non è una tifoseria. Non si tratta di difendere a prescindere ogni prodotto, ma di avere fiducia in un percorso di valutazione trasparente e rigoroso, che spetta esclusivamente alle autorità competenti, alle agenzie del farmaco e agli scienziati che dedicano la loro vita alla ricerca. Aggiungo poi che ricondurre la questione vaccini a una battaglia politica destra-sinistra non va bene, denota malafede".
Perché è importante la prevenzione attraverso i vaccini?
"I dati ci dicono che per fermare la diffusione di virus serve almeno il 95% di copertura vaccinale. Sotto questa soglia si rischia il ritorno di mali che eravamo riusciti a debellare, o che i flussi migratori possano esporre la collettività al diffondersi di nuove malattie. Ecco perché la prevenzione con i vaccini non è un'opzione, ma una garanzia per la salute di tutti.
Quando ha sostenuto l'importanza dei vaccini è stata fatta bersaglio dai no vax sui social.
"Non solo sui social purtroppo. Ricevo insulti e minacce ogni volta che difendo l'importanza dei vaccini, anche in questi giorni, sulla vicenda della commissione Nitag. Perfino una testata giornalistica si è prestata al gioco del tiro al bersaglio. Un livore, un'acredine oltre ogni limite.
E purtroppo di fragili di mente in giro ce ne sono parecchi, che dalle parole possono passare ai fatti. Ma non mi lascio intimidire e su questo non faccio passi indietro. Mi consenta una battuta: forse sarebbe utile un vaccino anche per la cattiveria delle persone. Chissà magari un giorno lo inventeranno" PFB