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Gad, Sofri e quelli sempre dalla parte giusta

Gad Lerner ieri ha twittato l'intwittabile: sotto una foto di Adriano Sofri ha scritto "Buoni 80 anni caro Adriano. Vissuti dalla parte giusta"

Gad, Sofri e quelli sempre dalla parte giusta

Gad Lerner ieri ha twittato l'intwittabile: sotto una foto di Adriano Sofri ha scritto «Buoni 80 anni caro Adriano. Vissuti dalla parte giusta», che ovviamente è solo un modo per farsi insultare e, una volta ottenuto lo scopo, rilanciare un tweet vittimista in cui denuncia i fascisti che lo attaccano, come fece quando si presentò al raduno leghista a Pontida nel 2019... Ma ciò che interessa, qui, è altro. È che nel tweet c'è tutta la prosopopea da superiorità antropologica di un demi-monde intellettuale che, non facendo mai i conti con le proprie colpe, riverbera sul presente della campagna elettorale le ombre peggiori del proprie passato. Dalle firme contro il Commissario Calabresi ai brindisi per la gambizzazione di Montanelli, è facile arrivare a oggi e, sempre dalla parte giusta, considerare le destre in arrivo al governo quali avanguardie del Male, dunque - per necessità geometrica e etica - inevitabilmente dalla parte sbagliata. Corrado Formigli che prende un abbaglio social con un tweet sul nero ammazzato cercando di sciacallare la Meloni e Salvini ha comunque a disposizione un autorevole giornale della parte giusta per prendersi l'ultima parola. È la parte giusta è quella che rimette a posto il linguaggio, perché non sia mai machista, sessista, fascista. La parte giusta è quella che premia il romanzo giusto, nel momento giusto, perché dice le cose giuste. È quella che promuove il giornalista giusto nella trasmissione giusta. È la parte giusta che a Sanremo mette in scena tutto il suo repertorio arcobaleno. È quella che, sola!, distribuiscono le patenti di legittimità politica e intellettuale. Dire «dalla parte giusta» - in senso traslato, metaforico, simbolico e di sostanza - è come dire «vi tengo nel mirino», voi che state dalla parte sbagliata. E la foto di Adriano Sofri, allora, dice tutto.

Dice chi sta dalla parte giusta del mirino.

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