Guerra in Ucraina

Gang serba per la fuga di Uss. Cirillo, ok al processo

Sarebbe stata una banda criminale serba ad aiutare la fuga dall'Italia di Artem Uss, figlio di un potente politico russo vicino al presidente Vladimir Putin

Gang serba per la fuga di Uss. Cirillo, ok  al processo

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Sarebbe stata una banda criminale serba ad aiutare la fuga dall'Italia di Artem Uss, figlio di un potente politico russo vicino al presidente Vladimir Putin, che si trovava agli arresti domiciliari nel nostro Paese dopo essere stato arrestato all'aeroporto di Malpensa lo scorso 17 ottobre su richiesta degli Stati Uniti, che lo accusano di aver esportato illegalmente tecnologia militare americana in Russia. Un collegio di tre giudici del tribunale di Milano lo aveva poi trasferito ai domiciliari, circostanza che avrebbe poi favorito la fuga. Uss ha cambiato auto almeno una volta e ha attraversato diversi confini nel suo viaggio verso la Serbia, da dove si ritiene sia volato a Mosca. L'ambasciata americana a Roma aveva chiesto alle autorità italiane di non concedere i domiciliari all'uomo di affari russo, ma il ministero della Giustizia aveva risposto che la competenza sui domiciliari era dei giudici. Il 22 marzo, il giorno dopo che il tribunale ha approvato la richiesta di estradizione di Uss verso gli Stati Uniti, è scomparso. Il braccialetto alla caviglia, che funzionava solo sulla rete wi-fi dell'appartamento, ha allertato le forze dell'ordine che aveva lasciato l'edificio, ma quando sono arrivate era troppo tardi.

Intanto il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha firmato la richiesta di perseguimento penale nei confronti di Lanfranco Cirillo, noto come «l'architetto di Putin», imputato a Brescia per plurimi reati di contrabbando doganale e falso in atto pubblico. Trattandosi di reati commessi all'estero, la Procura di Brescia aveva chiesto al Ministro di rimuovere la condizione di improcedibilità in base all'articolo 9 del codice penale. Lanfranco Cirillo si trova attualmente a Mosca; nel mese di gennaio 2023, la Russia ha comunicato all'Italia l'assenza delle condizioni per il suo arresto, avendo acquisito la cittadinanza russa.

Stefano Lojacono, avvocato di Cirillo, nega di aver ricevuto alcuna informazione formale circa la pendenza di un procedimento e parla di situazione «irrituale e gravemente pregiudizievole».

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