
Un governo di transizione, guidato da un funzionario americano, per il futuro post-bellico di Gaza. Gli Stati Uniti e Israele hanno discusso «al livello più alto» della possibilità che Washington guidi un esecutivo temporaneo nel periodo successivo alla guerra nella Striscia di Gaza, secondo Reuters. Le fonti dell'agenzia riferiscono che il funzionario americano supervisionerebbe la Striscia finché non sarà smilitarizzata e stabilizzata e finché non sarà istituito un governo palestinese. Intanto a Gaza si combatte ancora: solo ieri altre 50 vittime almeno e l'Anp dichiara Gaza zona di carestia. Secondo Hamas si sta lavorando in tutti i modi per un accordo parziale per la liberazione di alcuni ostaggi (21 in vita ha confermato Netanyahu, nella foto) in cambio di alcuni giorni limitati in cui verrà consegnato cibo nella Striscia. Il ministro della Difesa israeliano Katz ha dichiarato che una volta lanciata l'offensiva pianificata dopo la prossima settimana, Israele non si fermerà e punterà alla conquista e al controllo della Striscia.
C'è grande attesa per il viaggio di Donald Trump in Arabia saudita il 13, con la visita che proseguirà poi in Qatar e negli Emirati. Il presidente ha anticipato importanti annunci prima della partenza. Ma intanto ha creato choc in Israele e solleva qualche dubbio la sua dichiarazione sulla «resa» degli Houthi, i ribelli dello Yemen colpiti dai raid americani israeliani. L'Oman ha confermato il «cessate il fuoco» Usa-Houthi, che non riguarda Israele, ancora nel mirino degli estremisti. Ma ieri il capo del Consiglio politico supremo degli estremisti, Mahdi al-Mashat, ha affermato che il gruppo ha inviato «un messaggio indiretto agli Stati Uniti» in cui si afferma che «la loro continua escalation avrà ripercussioni sulla visita del criminale Trump nella regione» prevista la prossima settimana. Al-Mashat ha sottolineato che «se il criminale Trump voleva porre fine alla sua aggressività e rimediare a ciò che si era lasciato alle spalle, è una decisione che riguarda solo lui».
Ad accogliere con favore l'annuncio è l'Iran, con cui gli Usa stanno trattando sul nucleare e i cui colloqui sarebbero «sulla buona strada». Per il vice Usa, JD Vance, che riferirà all'Onu su Iran e aiuti a Gaza, Teheran può avere l'energia nucleare civile.