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Gb News, la tv di destra mollata dagli sponsor (perché fa troppi ascolti)

Il nuovo canale, presto pure radio, batte Sky. La rivolta dei marchi politicamente corretti

Gb News, la tv di destra mollata dagli sponsor (perché fa troppi ascolti)

Forse ha ragione lady Meghan, c'è del marcio in Inghilterra, una sottile forma di razzismo ma stavolta non c'entra il colore della pelle e nemmeno le voci volgari dei cortigiani di Buckingham o altre dimore nobiliari. Stavolta c'è di mezzo la libertà di pensiero, politico innanzitutto. È nata una nuova emittente televisiva, tra poco anche radiofonica, la testata riassume il programma: GB News. Il 13 giugno scorso, alle otto di sera, Andrew Neil, imprenditore giornalista scozzese presidente del network, ha dato inizio all'avventura: «Siamo orgogliosi di essere britannici, l'indizio è nella nostra insegna». Gran Bretagna, dunque, con tutti gli annessi che i cittadini e/o sudditi dell'isola si portano appresso. Ma i centoventi giornalisti, raccolti soprattutto dal gruppo Murdoch e da Bbc, assunti in mesi due per lanciare l'emittente, devono fare i conti con il boicottaggio allestito dai gentiluomini di Stop Funding Hate (tradotto sarebbe Smettila di finanziare l'odio), un raffinato social di sinistra che ha chiesto a varie aziende di interrompere la pubblicità sul nuovo canale perché questo è indirizzato su obiettivi contrari al comune sentire, sul famoso politically correct, anzi punta a dividere il Paese, a contestare il governo.

In breve la colpa di GB News è di essere fuori registro, di non rispettare i nuovi comandamenti, di non stare bene a chi la pensa in modo diverso, riassunto: quelli di Stop Funding Hate professano l'undicesimo comandamento: evitate il loro odio, scegliete il nostro che è molto più elegante, democratico e intelligente. E così molte ditte, da Vodafone a Ikea, da Nivea a Pinterest, da Kapparsberg Brewery a Specsavers, impaurite da un ritorno di immagine negativo, si sono ritirate annunciando la cancellazione dei contratti, non tutti sottoscritti, ma alcuni raggiunti con accordo verbale. I capi di GB News si sono svegliati con la scrivania piena di denunce per la trasmissione Tonight Live, condotta da Dan Wootton che ha attaccato il governo per le politiche sul Covid-19. Per la cronaca, l'emittente ha subito battuto, in ascolti, Bbc e Sky e questo ha fatto sbandare i benpensanti (di che cosa non si sa). Per fortuna il ministro della cultura, Oliver Dowden, ha reagito contro il tentativo di censura: «Uno dei pilastri delle nostre libertà sono i nostri media robusti, liberi e diversificati: e GB News è un'aggiunta benvenuta a quella diversità. I marchi possono fare pubblicità dove vogliono, ma sarebbe preoccupante se soccombessero ai gruppi di pressione».

A proposito di marchi, Ikea si è giustificata sostenendo che i propri valori umanistici non sono in linea con quelli dell'emittente e il Times ha ricordato all'azienda svedese la multa di 860mila sterline ricevuta dalla succursale francese accusata di spionaggio del personale. Rispetto alle iene nostrane, sull'isola di Elisabetta II siamo alle formiche che si incazzano. Informo distratti e superficiali che Stop Funding Hate ha buoni compagni, nel senso vero, perché si allinea a Cctv, la televisione di stato cinese, che ha invitato al boicottaggio il popolo comunista degli articoli di H&M «non comprate», sconsigli per gli acquisti.

Per ossimoro trattasi di democrazia dittatoriale, secondo usi e costumi di chi parla di libertà ma non rispetta quella degli altri. I geni di SFH non hanno capito che la loro agitazione è stata la migliore pubblicità per GB News. In onda.

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