Genova, Dl alle Camere Spunta un altro indagato

Fari dell'inchiesta su un dirigente del Mit

Il decreto Genova approda alla Camera. Il testo è stato trasmesso a Montecitorio ed è stato assegnato alla commissione Ambiente e territorio. Si è dunque sbloccato l'iter, a un mese e mezzo dal crollo del ponte Morandi, che ha provocato 43 vittime e ha sfrattato dalle case oltre 500 persone. E mentre si attende ancora il crisma dell'ufficialità per la nomina a commissario di Carlo Gemme, non si fermano le polemiche sul decreto. A tuonare questa volta è Fdi. «Siamo qui a portare vicinanza a una comunità forte ancora ferita dall'assenza e dall'inadeguatezza del nostro governo», ha detto il capogruppo di Fdi alla Camera Francesco Lollobrigida, che ieri ha incontrato gli sfollati e i familiari delle vittime insieme con gli esponenti liguri e genovesi del suo partito. Lollobrigida ha sottolineato che il decreto va riscritto perché le risposte del governo sono «del tutto insufficienti» e ha inoltre denunciato che le risorse economiche non sono sufficienti a garantire una ripresa della città.

E intanto sul fronte delle indagini c'è un nuovo indagato: si tratta di un dirigente del Mit, chiamato in causa sabato

scorso nel suo interrogatorio da Bruno Santoro, anche lui dirigente del Mit indagato. Santoro ha respinto le accuse. Ma ha chiamato in causa il collega che adesso è stato iscritto nel registro degli indagati, 21 in totale.

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