Politica estera

La Germania in crisi: paralisi dei treni ferrovieri in sciopero

"Non si deve mai andare in Germania", diceva il professor Sassaroli di Amici miei

La Germania in crisi: paralisi dei treni ferrovieri in sciopero

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«Non si deve mai andare in Germania», diceva il professor Sassaroli di Amici miei. Tanto meno ora: il Paese è paralizzato dallo sciopero dei ferrovieri e dalla protesta degli agricoltori. Treni fermi e strade bloccate dai trattori sono simbolo della crisi della Germania. La rivolta dei contadini dovrebbe concludersi il 15 gennaio, ma non è detto. Il presidente dell'associazione degli agricoltori (Dbv), Joachim Rukwied, ha avvertito che la mobilitazione potrebbe continuare: «Ci riserviamo il diritto di compiere ulteriori passi». Rukwied ha respinto come «marcio compromesso» la soluzione trovata dall'esecutivo: non abolire l'esenzione dei veicoli agricoli dal bollo auto e cancellare gradualmente, entro il 2026, i sussidi per il diesel utilizzato dai contadini. In questo modo, ha affermato il presidente del Dbv, «il governo non toglierà i trattori dalle strade». Scholz non intende fare marcia indietro e incontrerà oggi a Cottbus rappresentanti dell'agricoltura per un dialogo. I contadini si preparano ad accogliere il cancelliere marciando sulla città con 500 tra trattori e altri veicoli.

Intanto, anche i ferrovieri minacciano di continuare con lo sciopero. Indetta dal sindacato dei macchinisti (Gdl), l'astensione dal lavoro si concluderà domani. Tuttavia, il presidente della Gdl Claus Weselsky ha lanciato un ultimatum: la lotta proseguirà senza una svolta nella disputa con le ferrovie (Db) sul rinnovo del contratto collettivo. La Gdl chiede una riduzione dell'orario di lavoro per i dipendenti a turni senza tagli agli stipendi, aumenti salariali e un bonus per l'inflazione.

Di proprietà del governo, Db respinge come irrealizzabili le richieste.

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